Udine
Blitz nazionale dei Ros, colpita rete neonazista su Telegram
Blitz dei Ros in tutta Italia contro gruppi neonazisti attivi su Telegram, coinvolto anche un giovane residente a Udine

Propaganda nazista, odio razziale e suprematismo bianco sono al centro di una maxi operazione condotta questa mattina dai Ros di Brescia che ha smantellato una vasta rete di gruppi Telegram dediti alla diffusione di contenuti estremisti e violenti. Tra i trenta soggetti coinvolti, uno risiede a Udine ed è stato oggi oggetto di una perquisizione condotta in collaborazione con la compagnia dei carabinieri di Latisana.
I contenuti estremisti sui social
L’indagine, durata oltre un anno e mezzo, ha rivelato che i gruppi Telegram diffondevano contenuti di chiara matrice neonazista, fascista e negazionista, con esplicite istigazioni all’odio nei confronti di immigrati, persone nere, islamiche, comunità LGBTQ e di origine ebraica. Tra le attività riscontrate dagli investigatori figurano anche azioni violente, con inviti a compiere attentati incendiari e aggressioni fisiche, promettendo addirittura ricompense economiche.
Alcuni gruppi sotto indagine avevano nomi chiaramente identificativi come “White lives matter Italia”, “Vannawaffen Tm”, “Sangue e suolo”, “Spirito fascista” e “Casa del fascio”, sottolineando l’ideologia estremista che permeava i loro messaggi.
L’origine delle indagini
Tutto è partito dal monitoraggio dei profili Telegram e Tiktok di un giovane bresciano di 21 anni, la cui attività online ha consentito agli investigatori di scoprire una rete diffusa su scala nazionale, costituita principalmente da giovani tra i 18 e i 25 anni, con ben cinque minorenni coinvolti al momento dei fatti.
Le perquisizioni e gli indagati
Durante l’operazione, condotta con precisione dal Nucleo Anticrimine dei Ros di Brescia, l’abitazione del giovane di Udine è stata perquisita con l’ausilio dei carabinieri locali. Attualmente tutti i trenta soggetti identificati, distribuiti su tutto il territorio nazionale, risultano indagati per la diffusione e la partecipazione a gruppi che incitano all’odio e alla violenza razziale.
L’ideatore ventunenne dell’intera operazione è finito invece in custodia cautelare, mentre le indagini proseguono per ricostruire la rete di finanziamento e diffusione delle idee estremiste.
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