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Udine servizi educativi 2025: più nidi, mense e doposcuola per le famiglie

Udine rilancia l’istruzione: più nidi, mense potenziate, doposcuola e centri estivi inclusivi per costruire una città accogliente e solidale.

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Asilo nido - Servizi educativi Udine
Asilo nido ( © Depositphotos)

In una città che affronta calo delle nascite, invecchiamento della popolazione e fuga dei giovani, investire nei servizi educativi non è solo una misura di sostegno alle famiglie, ma una scelta strategica. Il Comune di Udine ha intrapreso con decisione questa strada, rafforzando nidi, mense, doposcuola e centri estivi, e introducendo per la prima volta iniziative dedicate ai bambini con bisogni educativi speciali. Non si tratta di interventi episodici, ma di un piano strutturale e a lungo termine che punta a rendere la città più attrattiva e inclusiva.

Alla presentazione del bilancio dei servizi, il sindaco Alberto Felice De Toni ha sottolineato che garantire accesso universale e di qualità significa “combattere la povertà educativa e costruire una comunità più giusta e solidale”. L’assessore all’Istruzione Federico Pirone ha aggiunto che la priorità è dare certezze alle famiglie attraverso investimenti costanti, in grado di incidere sulla qualità della vita quotidiana.

Crescono risorse e adesioni delle famiglie

I numeri confermano questa visione: tra il 2022 e il 2025 i fondi comunali destinati all’istruzione sono passati da 8,6 a oltre 10,3 milioni di euro, con un incremento superiore al 20%. Parallelamente è cresciuta l’adesione delle famiglie. I centri estivi hanno registrato un aumento dei posti occupati, passati da 1.415 a 1.621, con un investimento che ha superato gli 819.000 euro. Il doposcuola è cresciuto da 816 iscritti a 997, mentre la preaccoglienza è triplicata, passando da 68 a 186 iscritti. Il nuovo servizio di postaccoglienza, inesistente fino al 2022, è oggi attivo in più scuole con 50 bambini già ammessi e ulteriori attivazioni previste. Complessivamente il Comune ha destinato circa 1,65 milioni di euro a questi servizi, cifra significativa sia per dimensione che per continuità.

Particolarmente rilevante è l’espansione dei nidi d’infanzia, che hanno visto crescere i posti complessivi (tra comunali e convenzionati) da 332 nel 2023/24 a 421 nel 2025/26, con un aumento di quasi il 30%. La lista d’attesa, che nel 2023 contava 129 bambini, si è ridotta a 84, segnale di un accesso più equo e diffuso. L’amministrazione ha investito 4,7 milioni di euro, ampliando gli orari di apertura fino alle 17.30 e introducendo attività gratuite aperte anche alle famiglie esterne ai nidi.

Mense scolastiche e servizi extrascolastici

La ristorazione scolastica resta uno dei servizi più partecipati: nel 2024/25 ha coinvolto 3.575 iscritti, con un appalto che ha superato i 3,2 milioni di euro. Oltre all’ampliamento dei numeri, il Comune lavora sulla qualità attraverso il Tavolo sull’Educazione Alimentare, che riunisce genitori, insegnanti e commissioni mensa per garantire menù equilibrati e sostenibili. Le tariffe sono calibrate con particolare attenzione alle famiglie più fragili, grazie a una riduzione per chi ha un ISEE sotto i 3.000 euro. Inoltre è stata introdotta una modalità unificata per accedere contemporaneamente a mensa e doposcuola, semplificando le procedure.

L’offerta extrascolastica cresce in modo diffuso. Nelle scuole primarie, le 997 domande di doposcuola hanno trovato risposta quasi totale, con il caso virtuoso della primaria Nievo che ha accolto tutti i 167 iscritti grazie all’ampliamento dei posti mensa. Alla scuola Fruch è stato confermato il “doposcuola super”, con orario esteso fino alle 17.15, sostenuto dalla Fondazione Friuli. Per le secondarie, invece, il Comune ha scelto una formula innovativa: contributi diretti agli Istituti Comprensivi, che potranno così ampliare l’offerta pomeridiana. In questo modo si risponde a una domanda crescente di supporto educativo anche oltre l’orario canonico.

Inclusione e nuove opportunità

Un capitolo a parte riguarda l’estate 2025, che ha visto nascere il progetto sperimentale “Stelle in Gioco”, primo centro estivo dedicato a bambini con bisogni educativi speciali. L’iniziativa rappresenta un passo decisivo verso una città più inclusiva, capace di rispondere a esigenze specifiche senza lasciare indietro nessuno. Complessivamente, i centri estivi hanno messo a disposizione 1.850 posti con un tasso di occupazione vicino al 90%.

Accanto a questo, il Comune ha rafforzato altri strumenti di sostegno come i buoni libro, per un valore di 15.000 euro, e il lascito Fior, che ogni anno garantisce 100.000 euro complessivi alle famiglie più indigenti delle scuole primarie e secondarie. Risorse che testimoniano un impegno non solo quantitativo, ma orientato a garantire pari accesso ai servizi educativi.

Una città che guarda al futuro

Il quadro complessivo restituisce l’immagine di una città che sceglie di investire sul proprio futuro. A fronte di un calo demografico del 12% nella fascia 0-14 anni, Udine punta a costruire un modello educativo più forte, inclusivo e capace di attrarre giovani famiglie. Dai nidi ai doposcuola, dalle mense ai centri estivi, ogni intervento contribuisce a creare una rete di opportunità che non solo sostiene chi cresce oggi, ma delinea la città di domani: più giusta, più accogliente, più viva.

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