Pordenone
Nuovo asilo “L’Aquilone”: partenza tra cantieri e disagi
Nuovo asilo nido a Pordenone, ma i bambini dovranno ancora fare i conti con cantieri e spazi limitati

È iniziata lunedì l’attività del nuovo asilo nido comunale “L’Aquilone”, con l’apertura dell’anno scolastico 2025-2026. La partenza, però, non è stata semplice: i ritardi nei cantieri hanno costretto famiglie e operatori a convivere con alcuni disagi. All’esterno della struttura di via Musile ci sono ancora ruspe e betoniere: gli operai stanno terminando il parcheggio e, per il momento, i genitori devono parcheggiare le auto al vicino bocciodromo.
Spazi esterni non ancora disponibili
Oltre al posteggio, resta inutilizzabile anche il giardino, appena seminato. I 60 bambini iscritti all’asilo saranno dunque costretti, almeno nelle prime settimane, a svolgere le attività esclusivamente negli spazi interni, in attesa che l’area verde diventi agibile.
Le rassicurazioni del Comune
A rassicurare le famiglie è l’assessore all’Istruzione Pietro Tropeano:
“I lavori sono un po’ in ritardo, ma l’azienda ci ha assicurato che chiuderà il cantiere tra il 15 e il 20 settembre”. Una data che si discosta da quanto previsto in origine: il Comune, lo scorso 31 marzo, aveva comunicato la conclusione dei lavori esterni.
Il destino del vecchio asilo
Con l’apertura de “L’Aquilone”, la precedente amministrazione aveva annunciato la volontà di mantenere “un’offerta educativa di qualità nel cuore di Pordenone”. Tuttavia, anche qui i tempi si sono allungati: la vecchia struttura, con nido al piano terra e punto gioco al primo piano, è attualmente chiusa.
Secondo Tropeano, prima della riapertura serviranno lavori di ristrutturazione:
“Non possiamo consegnare l’edificio nelle condizioni attuali. Sarà un intervento veloce e contiamo di pubblicare entro dicembre la gara per l’affidamento del nuovo nido, che sarà gestito da un privato accreditato”.
Modalità di concessione
Il contratto di concessione prevede un abbattimento del 50% del canone annuo di locazione per i primi due anni, con durata complessiva di quattro. Una formula pensata per rendere sostenibile l’avvio del nuovo servizio e garantire continuità all’offerta educativa in città.
Il ruolo della cooperativa Itaca
Nel frattempo, la cooperativa Itaca, che gestiva il punto gioco al primo piano del vecchio asilo, ha riorganizzato il personale, spostandolo e potenziando le attività nel rinnovato nido “Farfabruco” di Vallenoncello, situato poco distante dalla piscina comunale. Una soluzione temporanea che consente di non disperdere le professionalità già attive sul territorio.
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