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Rotta balcanica, nuovi rintracci al monte Nevoso: fermati 41 migranti

La polizia slovena intercetta 41 migranti e un trafficante ucraino lungo la rotta del Nevoso, nuovo punto caldo dei passaggi irregolari

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Sentiero di montagna
Sentiero di montagna ( © Depositphotos)

La zona del monte Nevoso, al confine tra Croazia e Slovenia, torna a essere uno dei punti più sensibili lungo la rotta balcanica. Dopo un periodo di apparente calma, le autorità slovene hanno segnalato nuovi movimenti di migranti che attraversano il confine a piedi, cercando di entrare nell’Unione Europea.

41 migranti fermati nei boschi di Zabiče

Nei giorni scorsi, la polizia della questura di Capodistria ha rintracciato 41 persone nell’area di Zabiče, tutte entrate in Slovenia illegalmente attraverso i sentieri montani.
Il gruppo era composto da 25 cittadini egiziani, otto siriani, cinque palestinesi, due turchi e una persona originaria del Marocco.

Gli agenti hanno bloccato i migranti dopo un’attività di pattugliamento mirata, condotta nella zona che da anni rappresenta uno dei varchi più utilizzati dai flussi diretti verso l’Europa centrale.
Tutti e 41 i fermati hanno presentato domanda di protezione internazionale e sono stati trasferiti al Centro di asilo sloveno, dove ora attendono la valutazione della loro richiesta.

Fermato un trafficante ucraino sull’autostrada A1

Sempre la questura di Capodistria ha reso noto di aver arrestato un cittadino ucraino di 19 anni, sospettato di favoreggiamento dell’immigrazione clandestina.
Il giovane è stato intercettato nell’area di sosta di Risnik, lungo l’autostrada A1, mentre trasportava cinque cittadini turchi.

Secondo la ricostruzione delle autorità, i passeggeri avevano abbandonato arbitrariamente il Centro di asilo dove erano ospitati, tentando di proseguire il viaggio verso nord. Dopo l’intervento della polizia, i cinque sono stati riaccompagnati nella struttura e hanno ripresentato la domanda di protezione internazionale.

Un fenomeno in ripresa lungo la rotta del Nevoso

Le operazioni degli ultimi giorni confermano che la rotta balcanica resta attiva, nonostante i controlli e la cooperazione transfrontaliera. In particolare, il passaggio sudorientale del monte Nevoso sembra essere tornato una via preferenziale per i viaggi a piedi dei migranti, spesso guidati da reti di trafficanti che operano tra Croazia e Slovenia.

La zona, caratterizzata da terreni impervi e boschi fitti, rappresenta un tratto difficile da monitorare per le forze dell’ordine. Nonostante ciò, la polizia slovena continua a registrare intercettazioni e rintracci, segno che il fenomeno dei movimenti irregolari è tutt’altro che in calo.

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