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Cortei pro-Gaza, Fedriga: “Basta aggressioni ai giornalisti”

Fedriga: “Basta aggressioni ai giornalisti durante i cortei pro-Gaza a Trieste e Gorizia. Serve tutelare la libertà di stampa”

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Il governatore del Friuli-Venezia Giulia, Massimiliano Fedriga

PORDENONE – “Il ripetersi di inaccettabili aggressioni e intimidazioni ai danni di giornalisti e operatori dell’informazione è un fenomeno che non può e non deve più essere tollerato”. Con queste parole il presidente del Friuli-Venezia Giulia, Massimiliano Fedriga, ha condannato con fermezza gli episodi di violenza verificatisi durante le manifestazioni pro-Gaza che si sono svolte l’8 ottobre a Trieste e Gorizia.

Durante i cortei, alcuni giornalisti sono stati vittime di insulti e aggressioni, tra cui Riccardo Lazzari, collaboratore della testata TriestePrima, e Fausto Biloslavo, cronista goriziano noto per il suo lavoro nei teatri di guerra, insultato davanti al Polo universitario di Gorizia.

Aggressioni anche nei giorni precedenti

Gli episodi non si sono limitati alla sola serata di mercoledì. Nei giorni precedenti, altri tre giornalisti erano stati presi di mira: due durante una manifestazione nei pressi della stazione ferroviaria di Trieste e uno davanti allo stabilimento Leonardo di Ronchi dei Legionari.
Un’escalation di violenza e intolleranza che ha destato forte preoccupazione tra le istituzioni e il mondo dell’informazione.

“Manifestare è un diritto, ma mai con la violenza”

Fedriga ha ricordato che “il diritto di manifestare è tutelato dalla Costituzione”, ma ha aggiunto che “non può e non deve mai degenerare in violenza, intimidazione o aggressioni, soprattutto verso chi svolge il delicato compito di raccontare i fatti”.
Il governatore ha parlato di “derive pericolose e intollerabili” che rischiano di “trasformare le nostre città in luoghi di caos e tensione”, minando la convivenza civile.

Solidarietà e richiesta di intervento

Nel suo messaggio, Fedriga ha espresso solidarietà alle vittime delle aggressioni e ha chiesto alle istituzioni di intervenire con decisione per prevenire e sanzionare questi episodi.
La libertà di stampa è un pilastro irrinunciabile della democrazia liberale – ha concluso –. Difendere chi informa significa difendere i diritti di tutti”.

I fatti sotto la lente delle autorità

Le forze dell’ordine stanno analizzando le immagini e le testimonianze per identificare i responsabili delle aggressioni. L’Ordine dei Giornalisti e la Federazione nazionale della Stampa italiana (Fnsi) hanno espresso preoccupazione e chiesto un rafforzamento della tutela dei cronisti impegnati sul campo durante manifestazioni pubbliche sempre più tese.

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