Trieste
Nuovo stop a Cattinara: la Rizzani de Eccher in crisi, ospedale ancora fermo
Ancora fermi i lavori di ristrutturazione dell’ospedale di Cattinara: la Rizzani de Eccher in crisi, denuncia Zalukar.

TRIESTE – Ancora uno stop ai lavori di ristrutturazione dell’ospedale di Cattinara. La ditta friulana Rizzani de Eccher, che ha in appalto il progetto, sarebbe nuovamente in crisi finanziaria, con il rischio di un nuovo blocco totale del cantiere.
A lanciare l’allarme è Walter Zalukar, ex direttore del Sistema 118 di Trieste e già medico del Pronto soccorso di Cattinara. “L’ospedale di Trieste è un cantiere da otto anni – denuncia – e tale resterà chissà per quanto ancora, con enormi disagi per malati, familiari e personale sanitario”.
Un progetto di riqualificazione datato e tormentato
Zalukar ricorda che il cantiere è stato aperto nel 2017, ma già due anni dopo è arrivato il primo grande intoppo: lo scioglimento del contratto con la società veneta Clea, che aveva vinto l’appalto iniziale. A subentrare fu proprio la Rizzani de Eccher, seconda classificata nella gara, nonostante i dubbi dell’ingegnere responsabile dei lavori dell’Azienda sanitaria triestina, poi rimosso dall’incarico. “Forse aveva ragione”, commenta oggi Zalukar, ricordando che nel dicembre 2019 l’allora assessore alla Salute Riccardi si dichiarava “fiducioso che il cantiere potesse chiudersi nel 2025”.
Il problema, spiega l’ex direttore, è che il progetto risale a oltre vent’anni fa, quando i criteri dell’architettura sanitaria erano completamente diversi. “Oggi – aggiunge – gli ospedali moderni puntano su stanze singole, spazi nel verde e strutture che rispettano privacy e benessere dei pazienti, oltre a ridurre il rischio di infezioni”.
L’appello del 2021 rimasto inascoltato
Nel 2021 si era levato un appello per rivedere il progetto, rendendolo più moderno e umano. Ma la risposta dell’allora direttore generale dell’Azienda sanitaria triestina, Poggiana, fu negativa: “Possiamo aspettare ancora anni per una revisione?” scrisse sulla stampa, escludendo modifiche sostanziali.
“Eppure per la Rizzani de Eccher si è potuto aspettare eccome”, replica oggi Zalukar, ricordando che i lavori procedevano già allora a rilento. “Quando la Clea ebbe problemi – accusa – la politica intervenne subito, revocando l’appalto in tre mesi. Oggi, invece, da quattro anni regna il silenzio, nonostante i ritardi crescenti e l’assenza di soluzioni concrete”.
Tutto fermo, tranne l’abbattimento della pineta
“C’è stata una sola eccezione: la pineta di Cattinara”, denuncia ancora Zalukar. “In pochi giorni sono stati abbattuti 400 alberi, con tempo e fondi trovati immediatamente. Ora, dove c’era un bosco pieno di vita, resta una distesa di terra spoglia”.
Una ferita simbolica per molti cittadini triestini, che vedono in quella pineta cancellata il riflesso di un progetto ospedaliero fermo da troppo tempo e gestito senza visione.
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