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FVG punta a nuova governance entro il 2026 e Province operative dal 2027

Il Friuli-Venezia Giulia accelera la riforma istituzionale: Province operative dal 2027 e nuovo assetto regionale per rendere più omogenei i servizi comunali, rispondendo alle carenze di personale e valorizzando la collaborazione con Anci FVG

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Riattivazione delle province in FVG
Riattivazione delle province in FVG (© DDW)

Il Friuli-Venezia Giulia accelera sulla riforma dell’architettura istituzionale con l’obiettivo di garantire servizi comunali più omogenei e efficienti, affrontando al tempo stesso la crescente difficoltà nel reperire personale pubblico. Durante un panel dedicato ai servizi condivisi all’Assemblea nazionale Anci di Bologna, l’assessore regionale alle Autonomie locali Pierpaolo Roberti ha illustrato lo stato dell’arte e le prospettive di un processo destinato a cambiare profondamente la governance locale.

L’obiettivo: riforma completa entro il 2026

Secondo Roberti, la Regione punta a completare entro il 2026 la nuova architettura istituzionale, in attesa dei necessari passaggi parlamentari. Il percorso prevede la riattivazione delle Province dal gennaio 2027 in forma commissariale, seguita dalle elezioni nello stesso anno.
Un passaggio ritenuto strategico per bilanciare competenze e responsabilità tra i vari livelli amministrativi.

Ruoli chiari: Regione, enti intermedi e Comuni

L’assessore ha descritto così il modello finale della governance:

  • La Regione, dedicata alla programmazione generale di alto livello;
  • Gli enti intermedi, oggi gli Edr e domani le Province elettive, responsabili dei servizi di area vasta;
  • I Comuni, supportati da Comunità e convenzioni tra municipi per offrire servizi efficienti anche nei territori più piccoli.

Un sistema pensato per rispondere a un quadro socio-economico diverso rispetto al passato, segnato da un calo demografico e da una forte competizione con il privato nell’attrazione del personale qualificato.

Province come aggregatori di servizi comunali

Le future Province avranno anche un ruolo fondamentale: diventare centri di aggregazione dei servizi comunali, superando le fragilità degli enti più piccoli.
Oggi tale funzione è in parte svolta da ComPa, la fondazione in house regionale che fornisce supporto tecnico e formativo ai Comuni e interviene temporaneamente sulle carenze di personale. Una soluzione utile ma non definitiva.

Roberti ha sottolineato che la risposta strutturale non può essere una crescente esternalizzazione dei servizi, soprattutto quando questi rientrano nelle competenze comunali per legge.

Collaborazione rafforzata con Anci FVG

L’assessore ha evidenziato la “visione condivisa” raggiunta con Anci FVG, definita un interlocutore solido e strategico con cui la Regione vuole continuare a collaborare per consolidare il nuovo sistema.
Al panel hanno contribuito anche numerosi sindaci del Friuli-Venezia Giulia e il coordinatore nazionale Anci Simone Gheri, insieme al presidente regionale Dorino Favot e al segretario Alessandro Fabbro.

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