Udine
Udine, studenti premiati al Federchimica Giovani 2025 con il progetto “Plasticocene”
Studenti di Udine premiati al Premio Federchimica Giovani 2024-2025 con un progetto innovativo sull’impatto della plastica

Udine entra tra i protagonisti dell’edizione 2024-2025 del Premio nazionale Federchimica Giovani, il concorso che coinvolge ogni anno migliaia di studenti italiani nel racconto della chimica attraverso strumenti innovativi. La classe II B del Collegio Dimesse – scuola secondaria di primo grado M.C. Nannei, guidata dalla professoressa Sara Comisso, ha ottenuto il terzo posto ex aequo grazie al progetto “Il plasticocene: l’era della plastica”.
La cerimonia si è svolta al Museo nazionale della Scienza e della Tecnologia Leonardo da Vinci di Milano, dove sono stati premiati 34 elaborati selezionati su oltre 4 mila partecipanti e 250 progetti da tutta Italia.
“Il plasticocene”: un viaggio tra passato, presente e futuro
Il progetto udinese è stato premiato da PlasticsEurope Italia, Amaplast e Società Chimica Italiana per il suo approccio creativo e scientifico. Gli studenti hanno realizzato plastici di città del passato, del presente e del futuro, accompagnati da un video racconto che mostra come l’uso della plastica abbia modificato la società.
Un lavoro che unisce ricerca, riflessione ambientale e comunicazione scientifica, offrendo ai ragazzi un percorso interdisciplinare che valorizza competenze diverse: dalla manualità all’analisi della sostenibilità dei materiali, fino al ruolo della chimica nell’Agenda 2030.
Un premio che crea vocazioni scientifiche
Il concorso “Chimica: la scienza che salva il mondo” mira a sfatare pregiudizi e ad avvicinare i giovani alla chimica, un settore che in Italia continua a garantire solidità professionale. L’industria chimica, tra il 2015 e il 2024, ha generato oltre 11 mila nuovi posti di lavoro e registra un +22% di occupazione under 35. A un anno dalla laurea, il 93% dei chimici e degli ingegneri chimici risulta occupato, mentre gli ITS dell’area chimica raggiungono un tasso di inserimento dell’83%.
Numeri importanti che però si scontrano con una crisi di vocazioni. Progetti come quello della II B di Udine mostrano come la chimica sia motore di innovazione, crescita e benessere, rafforzando il dialogo tra scuola e mondo scientifico.
La creatività scientifica degli studenti udinesi
Il lavoro della II B è stato definito un esempio di alta qualità didattica, dove si combinano spirito critico, fantasia e consapevolezza ambientale. Gli studenti sono riusciti a trasformare un tema complesso come l’uso della plastica in un racconto capace di mostrare problemi e opportunità, immaginando un futuro più sostenibile attraverso la lente della chimica.
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