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Eventi live, Palmanova punta a diventare un riferimento per l’estate

Martines: “Limiti di pubblico in base al luogo, con poteri ai sindaci come per mercati e spiagge

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PALMANOVA – Un nuovo appello del Sindaco di Palmanova Francesco Martines, questa volta rivolto al governatore della Regione Fvg Massimiliano Fedriga, al ministro della Cultura Dario Franceschini e al presidente della Conferenza delle Regioni Stefano Bonaccini affinché vengano modificate le attuali norme. “Le linee guida indicate dalla Conferenza delle Regioni (200 spettatori massimo per gli eventi al chiuso e 1000 per quelli all’aperto), non tengono conto dei luoghi in cui questi eventi si dovrebbero svolgere. Ogni piazza è diversa e i numeri siano dimensionati agli spazi a disposizione e alla logistica degli ingressi, in modo da rispettare il giusto distanziamento tra le persone”. Un appello simile si era levato qualche giorno fa, anche sui giornali, dai rappresentanti della Fondazione Arena di Verona. La richiesta era quella di innalzare a 3.000 il numero massimo di spettatori, in modo da rendere economicamente sostenibile organizzare eventi e concerti dal vivo.

“La piazza di Palmanova, ampia 20.000 metri quadri, potrebbe tranquillamente ospitare anche 2000/3000 persone sedute, con il rispetto del distanziamento sociale previsto, avendo a disposizione sei accessi separati (tre contrade e tre Borghi) che consentono diversificazione tra entrate e uscite e la possibilità di afflusso e deflusso regolato in maniera tale da evitare assembramenti”, aggiunge il sindaco Martines. “Per questo chiedo anche al presidente Fedriga che si faccia parte attiva presso il Governo nel momento in cui si discuterà delle riaperture previste per il 16 giugno. Il modello da seguire è quello già utilizzato per i mercati cittadini e lo stesso che verrà, presumibilmente, adottato anche per le spiagge: dare potere ai singoli comuni di organizzarsi, predisponendo un piano attuativo, nel rispetto di regole chiare e in base alla tipologia e dimensione dei luoghi a disposizione.

Solo così potremo salvare le attività culturali e musicali, per lo meno all’aperto. Una tale possibilità renderebbe economicamente sostenibile per gli organizzatori, permetterebbe di continuare a portare importanti artisti in regione oltre a dare un importante contributo a questo settore in grande sofferenza”.

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