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“Casa per casa” e Covid: l’opposizione chiede una commissione straordinaria

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UDINE – Sempre più preoccupati per la diffusione del Covid-19 in città, tutte le opposizioni insieme chiedono la convocazione straordinaria della commissione bilancio e programmazione per valutare con serietà e considerare i costi di una puntuale rimodulazione del servizio di raccolta rifiuti “casa per casa”, con riferimento alle persone positive al tampone del virus Covid-19 oppure in quarantena obbligatoria. Nella richiesta, firmata dai consiglieri Del Torre, Venanzi, Bertossi, Pirone, Capozzi e Rizza, si precisa che, per avere un completo approfondimento durante la Commissione dovrebbero prendervi parte, oltre a sindaco e giunta, anche i referenti di Net, Onofaro e i rappresentanti sindacali degli operatori impegnati nella raccolta rifiuti.

Già a marzo scorso l’Istituto Superiore di Sanità si preoccupava che i rifiuti prodotti dalle persone contagiate potessero diffondere il virus ed elaborava un documento con chiare indicazioni operative in cui si dice di trattare i rifiuti prodotti da persone positive al virus o in quarantena obbligatoria come “pericolosi e a rischio infettivo” allo stesso modo in cui si trattano i rifiuti delle strutture sanitarie, o, in alternativa sospendere la raccolta differenziata e prevedere che tutti i rifiuti domestici, indipendentemente dalla loro natura, siano equiparati a rifiuti indifferenziati e pertanto raccolti e conferiti insieme.

Nei mesi scorsi, a più riprese, esponenti delle opposizioni avevano chiesto di conoscere gli strumenti messi in atto dal Comune per tutelare la cittadinanza dalla diffusione del virus attraverso i rifiuti, poiché proprio la raccolta “porta a porta” richiede agli operatori di maneggiare ogni singolo sacchetto e può diventare particolarmente pericolosa.

“A Udine non abbiamo alcuna notizia che vengano messe in atto misure personalizzate di sicurezza per trattare i rifiuti prodotti dalle persone positive al tampone – si legge in una nota congiunta – nonostante, con DL n. 14 del 2020, anche i Comuni siano stati autorizzati a conoscere e trattare i dati personali dei cittadini, a cui normalmente non avrebbe accesso, al fine di adottare misure mirate al contenimento della diffusione del virus, tra cui una più sicura modalità di raccolta dei rifiuti”.

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1 Commento

1 Commento

  1. Michele Marcolin

    28 Novembre 2020 at 02:05

    Ma non dite cazzate…!

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