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Maltempo del 5-6 maggio in FVG, scatta il piano frane: mezzo milione ai Comuni montani

La Protezione civile della Regione Friuli-Venezia Giulia stanzia 501 mila € per interventi urgenti nei Comuni dell’udinese colpiti dal maltempo del 5-6 maggio: frane, smottamenti e caduta massi minacciano strade e abitazioni

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Danni per maltempo
Danni per maltempo (© Depositphotos)

Con un decreto lampo, la Protezione civile del Friuli-Venezia Giulia ha messo a disposizione 501 mila euro per riparare i danni provocati dalle piogge del 5-6 maggio 2025. Il finanziamento consentirà ai Comuni maggiormente colpiti di avviare opere in “somma urgenza” utili a ripristinare le strade, proteggere la popolazione e garantire la continuità dei servizi essenziali.

Le aree più colpite nell’udinese

Il sistema depressionario che ha investito la regione ha colpito con particolare intensità i territori montani di Arta Terme, Resia, Ampezzo, Taipana, Faedis e Socchieve. Le intense precipitazioni hanno innescato frane, smottamenti e caduta massi che hanno interrotto la rete viaria in punti strategici, isolando borghi e frazioni.

Frane e smottamenti: i punti critici

  • Arta Terme: due frane hanno invaso la strada che conduce alle località Lovea e Plan di Coces.
  • Resia: massi in caduta lungo la carreggiata per Sella Carnizza.
  • Ampezzo: cedimento in via Cleva e distacco roccioso sulla provinciale verso Passo Pura.
  • Taipana: dissesti nelle zone di Cornappo e Monteaperta.
  • Faedis: problemi fra Campeglio e Colloredo di Soffumbergo.
  • Socchieve: massi rotolati fino a lambire alcune abitazioni.
    Queste criticità hanno reso la viabilità pericolosa o impraticabile, costringendo i tecnici a chiusure parziali e deviazioni.

Le parole dell’assessore Riccardi

«Intervenire con rapidità è indispensabile — spiega l’assessore regionale alla Protezione civile Riccardo Riccardiper scongiurare l’aggravarsi dei fenomeni di dissesto e garantire la sicurezza di residenti e pendolari». Le risorse stanziate permetteranno agli enti locali di avviare immediatamente le prime opere di messa in sicurezza, come la rimozione di detriti, il consolidamento dei versanti e il ripristino temporaneo del manto stradale.

Tempestività e prevenzione

La fragilità geologica dei versanti delle Prealpi Carniche, aggravata dalla frequenza delle precipitazioni primaverili, impone un approccio che unisca emergenza e prevenzione. Oltre agli interventi d’urgenza, la Regione punta a rafforzare il monitoraggio delle aree a rischio e a programmare lavori strutturali per ridurre la vulnerabilità del territorio udinese agli eventi meteo-intensi.

Impatto economico e sociale

Strade bloccate significano ritardi nei soccorsi, danni al turismo e difficoltà per le imprese locali. Con questi fondi, la Regione conta di riaprire al traffico le principali arterie entro poche settimane, sostenendo così la ripresa delle attività economiche e la mobilità dei cittadini.

Il tempestivo stanziamento di 501 mila euro rappresenta un segnale concreto di supporto alle comunità colpite e un passo decisivo verso il ritorno alla normalità. Resta però centrale il tema della resilienza delle infrastrutture: solo investendo in prevenzione e manutenzione si potrà limitare l’impatto dei futuri eventi estremi in Friuli-Venezia Giulia.

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