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“Il jazz è dove il mondo entra dentro!” Biblioteca in Jazz, sesta edizione

La rassegna di inizio estate a Borgo Stazione ogni martedì ad orario aperitivo. Intervista a Flaviano Bosco con le pillole sui leader africani

Massi Boscarol

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Biblioteca in Jazz. Tutti i martedì di giugno allo Spazio 35

UDINE – “Il jazz ha le proprie radici in Africa e nasce come grido di liberazione prima di diventare intrattenimento. In questa rassegna suddivisa in quattro incontri abbiamo voluto riportarlo in questo territorio d’origine e in un quartiere particolare, parlando di diritti, dei diritti di tutti.” Sono le parole di Flaviano Bosco, insegnante, giornalista e curioso della musica (com’egli si definisce) e che curerà come ogni anno le introduzioni ai concerti. 

Così Biblioteca in Jazz @ Spazio 35 (via Percoto al civico 6) diventa un porto aperto dove chi vuole ascolta, chi preferisce socializza nel viale alberato, qualcuno ci capita per caso, altri sono immancabili affezionati. Si fa scalo pertanto ad orario aperitivo, prendendo una birra di fronte da Tommy, chi vuole si siede (50 posti), altri chiacchierano amabilmente sottovoce ascoltando la musica che arriva dal contenitore-open space – per una sera jazz club informale e 100×100 street credibility – in quella “famigerata” zona della città che in molti schivano e che la borghesia progressista giura di amare spassionatamente ma dove altrettanto probabilmente giammai ci vivrebbe.

“Questa edizione si apre con un’anteprima venerdì 30 maggio dedicata a ciò che sta succedendo a Gaza” intercala Flaviano” con Fabrizio Citossi dei Rive Noi Tocje, bluesman sui generis, ruvido, a volte disturbante, diretto come dev’essere proprio per smuovere qualcosa nelle coscienze di chi ascolta!” In agenda segnate l’adiacente via Battistig, sede della Biblioteca dell’Africa.

Pillole storico-socio-musicali sui leader africani che hanno provato a cambiare le cose, imprigionati, assassinati, si accennava:  “Sankara, Lumumba, ma anche Mandela, e altri grandi della storia che legherò alla musica che c’è stata dietro o che hanno fatto nascere, perchè tanti personaggi hanno ispirato grandi canzoni in quel contesto di protesta, libertà, rivendicazione! Una canzone su tutte: Biko di Peter Gabriel. Stupenda.”

Nelle quattro serata (più una) i musicisti che hanno dato la loro disponibilità attraverso il direttore artistico Simone Serafini, vengono quindi volontariamente non solo al fine di presentare il proprio disco ma anche per un momento di riflessione, “dove il jazz non è solo festa o ambiente elitario, ma diventa spazio per un’altro modo di sentire la musica (all’inizio si suonava sul marciapiede!), lasciandoti un qualcosa che ti avvicini ad un luogo non propriamente canonico, accessibile, senza barriere, senza pagare un biglietto, senza l’obbligo di stare composto, dove i rumori ambientali (il bar di fronte, il bus che passa, le sirene della polizia) fanno parte dell’esibizione, proprio perché… il mondo deve entrare dentro!” è la conclusione del nostro ospite.

Insomma, l’avrete capito, il jazz è meglio se si suona sulla strada!

Tutti i concerti si terranno anche in caso di maltempo ad ingresso libero e con inizio ore 18.30

3 giugno – KALIMBATA

  • Luigi Vitale – vibrafono, balafon, kalimba
  • Gianpaolo Rinaldi – organo Hammond
  • Luca Colussi – batteria, percussioni

10 giugno – ITINERA TRIO

  • Riccardo Chiarion – chitarra elettrica, synth
  • Sofia Brunello – pianoforte, tastiere
  • Camilla Collet – batteria

17 giugno – JUST DO IT: omaggio a Cole Porter

  • Federico Missio – sassofoni
  • Francesco De Luisa – pianoforte
  • Mattia Magatelli – contrabbasso

24 giugno – SLP

  • Flavio Passon – pianoforte, tastiere, synth
  • Simone Serafini – basso elettrico, contrabbasso
  • Francesco Vattovaz – batteria

Biblioteca in Jazz: il programma

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