Cronaca & AttualitàTrieste
Coroneo, sovraffollamento e caldo estremo: situazione critica
Sovraffollamento e caldo estremo al carcere del Coroneo: allarme del garante per i detenuti, ma nessuna risposta concreta da Roma

Un carcere che ospita quasi il doppio dei detenuti previsti e temperature torride che rendono invivibili le celle: è questo lo scenario drammatico denunciato dal garante per i detenuti del Friuli-Venezia Giulia, l’avvocato Elisabetta Burla. In una nota diffusa oggi, Burla ha voluto lanciare un appello chiaro: le condizioni del carcere del Coroneo di Trieste sono inaccettabili e, come spesso accade, passano sotto silenzio.
Trieste tra le città più colpite dalle isole di calore
Trieste, secondo un recente studio, rientra tra le aree italiane più soggette alla formazione di “isole di calore”, un fenomeno che amplifica l’effetto delle alte temperature nei centri urbani. Il carcere del Coroneo, situato in piena città, non è esente da questo effetto climatico, esponendo i detenuti a rischi reali per la salute.
Emergenza ignorata: ventilatori solo grazie al volontariato
Nonostante l’allarme lanciato, la situazione resta invariata. Alla richiesta di ventilatori per garantire un minimo livello di dignità, la direzione del carcere può rispondere solo attraverso donazioni del volontariato, poiché dal ministero non arrivano fondi o soluzioni strutturali. L’installazione di sistemi di climatizzazione, che migliorerebbero la condizione sia dei detenuti che della polizia penitenziaria, non è neppure contemplata.
La Regione Friuli-Venezia Giulia ha recentemente adottato un’ordinanza per sospendere le attività lavorative nelle ore più calde, anche negli ambienti interni non climatizzati. Un provvedimento volto a tutelare la salute dei lavoratori, ma che non sembra trovare applicazione negli istituti penitenziari.
Sovraffollamento e caldo: una combinazione letale
Il carcere del Coroneo dovrebbe ospitare 135 persone, ma attualmente ne contiene quasi il doppio. Questa condizione, unita al caldo infernale delle ultime settimane, crea una situazione potenzialmente esplosiva. “Speriamo non vi siano decessi, perché sì, desta curiosità”, afferma con amarezza il garante Burla, sottolineando come solo di fronte a una tragedia l’opinione pubblica sembra interessarsi.
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