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Trieste, Usb annuncia scioperi per sostenere la Flotilla verso Gaza

Trieste si prepara a sostenere la Sumud Flotilla: Usb annuncia possibili scioperi nei porti per bloccare le navi dirette a Israele

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Manifestazione pro-Palestina
Manifestazione pro-Palestina ( © Depositphotos)

La Sumud Flotilla, partita da Genova, è un’operazione di solidarietà internazionale che punta a forzare il blocco navale imposto da Israele su Gaza. Una missione dal forte valore politico e simbolico, che ha già raccolto il sostegno di attivisti e movimenti in diverse città italiane. Anche il porto di Trieste si candida ora a diventare protagonista di questa mobilitazione, grazie all’impegno dell’Unione sindacale di base (Usb).

Usb annuncia due scioperi

Come spiegato da Alessandro Perrone, rappresentante Usb, i portuali triestini sono pronti a bloccare le partenze di due navi Msc e Maersk dirette a Haifa nei giorni 15 e 21 settembre.
«Ci stiamo mobilitando per supportare la flotta e vogliamo dare una risposta nazionale – ha dichiarato Perrone –. I porti non vogliono la guerra, non vogliamo più morte e non vogliamo trasportare munizioni».

Il sindacato lancia un appello non solo ai lavoratori, ma anche alla cittadinanza e alla società civile, annunciando che in caso di sciopero i presìdi saranno aperti a tutti. «Genova è pronta, speriamo di riuscire a coprire anche a livello nazionale. Se i camalli decideranno di bloccare il porto, Trieste risponderà», ha sottolineato l’esponente di Usb.

Il sostegno della società civile

Al presidio organizzato al varco IV del porto giuliano era presente anche Sergio Pratali Maffei, referente per il Friuli-Venezia Giulia del Global Movement to Gaza.
«Ci aspettiamo una reazione forte da parte della cittadinanza – ha affermato –. Sono state raccolte tonnellate di cibo e aiuti da destinare alla popolazione della Striscia».

Per Maffei, l’operazione Sumud Flotilla «ha un altissimo significato politico: laddove i governi non intervengono, la società civile prende posizione con centinaia di attivisti imbarcati e migliaia di persone che sostengono da terra».

Un messaggio politico oltre la solidarietà

La mobilitazione che parte dai porti italiani vuole quindi mandare un segnale forte: i lavoratori e i cittadini rifiutano la guerra e chiedono un impegno concreto per la pace. Trieste si unisce così al movimento nazionale e internazionale che sostiene la Flotilla, dimostrando che anche dal Friuli-Venezia Giulia può arrivare un contributo significativo per una causa globale.

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