Cronaca & AttualitàUdine
Italia-Israele del 14 ottobre a Udine: Mossad in azione e città blindata
Misure di sicurezza straordinarie a Udine per Italia-Israele: il Mossad affiancherà le forze italiane e scorterà la nazionale ospite fino al fischio d’inizio

UDINE – Sarà un 14 ottobre ad altissima tensione quello che attende Udine in occasione della partita tra Italia e Israele, valida per le qualificazioni ai Mondiali di calcio. Il Mossad, i servizi segreti israeliani, scorterà la nazionale ospite per tutta la durata della permanenza in Friuli, in coordinamento con le forze dell’ordine italiane. Si tratta di una misura eccezionale, autorizzata dal ministro dell’Interno Matteo Piantedosi, e motivata dall’elevato rischio di disordini legato alle manifestazioni pro Palestina annunciate per il giorno del match.
Sicurezza massima e location segreta
Secondo quanto comunicato, la squadra israeliana sarà prelevata all’aeroporto di Ronchi dei Legionari e trasferita in una struttura segreta dove resterà sotto stretta sorveglianza 24 ore su 24 fino alla partenza. L’operazione coinvolgerà anche unità speciali della polizia italiana provenienti da tutto il Triveneto, impegnate a mantenere separati i manifestanti dai tifosi e a garantire la sicurezza dentro e fuori dallo stadio Friuli.
La decisione arriva dopo che, durante un presidio lo scorso 2 ottobre, gli organizzatori delle proteste avevano annunciato una partecipazione ancora più ampia rispetto ai tremila manifestanti del 2024.
Precedenti interventi del Mossad in Italia
L’impiego del Mossad in territorio italiano non è un caso isolato. Il 24 settembre, un team dei servizi segreti israeliani aveva collaborato con la polizia per la visita dell’ex premier Ehud Olmert, mentre a inizio settembre alcuni militari israeliani in vacanza in Italia erano stati protetti come “obiettivi sensibili”.
Già nel novembre 2024, in occasione di una partita del Maccabi Tel Aviv ad Amsterdam, agenti del Mossad si erano confusi tra i tifosi dopo violenti scontri antisemiti. Da allora, su ordine del premier Benjamin Netanyahu, i servizi israeliani hanno sviluppato un piano di difesa per i cittadini israeliani e di fede ebraica presenti a eventi pubblici e sportivi all’estero.
La gestione dell’ordine pubblico
Come riferisce la Gazzetta dello Sport, a Udine è previsto l’arrivo di reparti di rinforzo delle forze dell’ordine, con dispositivi di controllo nelle principali piazze e nei pressi dello stadio. I manifestanti saranno confinati nel centro città, lontano dall’impianto sportivo, dove si concentreranno i controlli più rigidi. L’obiettivo è garantire la sicurezza sia dei tifosi israeliani che di quelli italiani, evitando qualsiasi contatto diretto.
Le polemiche politiche
Non sono mancate le reazioni indignate. Il consigliere comunale di Alleanza Verdi Sinistra Possibile, Andrea Di Lenardo, ha duramente criticato la scelta del governo:
“Chiediamo quale mandato sia stato concesso al Mossad. Sono autorizzati ad aprire il fuoco contro cittadini italiani? È inaccettabile che l’Italia consenta a un esercito accusato di crimini di guerra di operare sul nostro territorio”.
Di Lenardo ha quindi invitato la cittadinanza a partecipare al corteo del 14 ottobre, intitolato “Mostrare a Israele il cartellino rosso”, che prenderà il via alle 17.30.
Clima di massima allerta
Tra tensioni internazionali e timori per la sicurezza, Udine si prepara a ospitare una partita dal valore sportivo e politico senza precedenti. L’intervento del Mossad, pur eccezionale, rappresenta il riflesso di una situazione globale tesa, dove anche il calcio diventa campo di confronto tra diplomazia, sicurezza e libertà di protesta.
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