Cronaca & AttualitàPordenone
Chiuso per due mesi il Bar Commercio: “Pericolo per la sicurezza pubblica”
Il questore Solìmene sospende per due mesi la licenza del locale di via Santa Caterina, teatro di episodi di violenza e frequentato da pregiudicati.

Nella mattinata del 7 ottobre, la polizia di Stato ha notificato al titolare del Bar Commercio di via Santa Caterina, a Pordenone, il provvedimento di sospensione della licenza per la somministrazione di alimenti e bevande.
Il provvedimento, firmato dal questore Giuseppe Solìmene, prevede 60 giorni di chiusura per il locale, già oggetto di analoghe sanzioni nel 2018, 2021 e 2024.
Frequentato da pregiudicati e persone in stato di alterazione
Negli ultimi mesi, gli agenti hanno riscontrato una presenza costante di persone pregiudicate, spesso in evidente stato di ebbrezza alcolica, all’interno e nei pressi del bar.
Questa situazione aveva dato luogo a episodi di violenza e disordini, trasformando il locale in un punto critico per la sicurezza pubblica del quartiere.
Il riferimento all’articolo 100 del T.U.L.P.S.
Alla luce dei fatti, il questore, in qualità di Autorità provinciale di pubblica sicurezza, ha applicato l’articolo 100 del Testo Unico delle Leggi di Pubblica Sicurezza (T.U.L.P.S.), che consente la sospensione temporanea della licenza ai locali considerati pericolosi per l’ordine pubblico.
La misura, immediatamente esecutiva, comporta la chiusura forzata dell’esercizio per due mesi.
L’aggressione all’ausiliaria della sosta
Il provvedimento arriva a pochi giorni da un grave episodio di violenza avvenuto nei pressi del bar, quando alcuni avventori hanno aggredito un’ausiliaria della sosta durante il suo servizio.
Un fatto che ha contribuito a rafforzare la decisione della Questura, già impegnata a contrastare situazioni di degrado e insicurezza legate ad alcuni esercizi pubblici.
Una storia che si ripete
Non è la prima volta che il Bar Commercio finisce al centro di provvedimenti simili: quattro sospensioni in sette anni confermano un andamento problematico nella gestione dell’attività e nella frequentazione del locale.
Le autorità sottolineano che l’obiettivo non è solo punitivo, ma anche preventivo, per tutelare la sicurezza e la vivibilità del centro cittadino.
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