Udine
Crescono i bisogni, calano le risorse: l’appello del Sindaco De Toni
Il Sindaco De Toni all’Assemblea ANCI: «Serve una nuova alleanza tra istituzioni e associazioni per affrontare l’aumento dei bisogni sociali»
Intervenendo all’Assemblea nazionale dell’ANCI a Bologna, il Sindaco di Udine Alberto Felice De Toni ha richiamato l’attenzione su un tema cruciale per tutti i Comuni italiani: il crescente squilibrio tra bisogni sociali in aumento e risorse pubbliche in diminuzione.
Secondo il primo cittadino, gli enti locali si trovano oggi a dover gestire esigenze sempre più complesse, legate all’invecchiamento della popolazione, agli effetti del post Covid sui giovani e alle dinamiche migratorie. A fronte di ciò, ha aggiunto, «le risorse sono insufficienti e talvolta sembra un problema irrisolvibile».
La strategia di Udine: alleanze territoriali e capitale sociale
Durante il suo intervento, De Toni – delegato ANCI per università e ricerca – ha illustrato la strategia adottata dal Comune di Udine: creare una rete diffusa di collaborazioni con le realtà attive sul territorio. Esempio recente è il protocollo d’intesa con i sindacati dei pensionati di CGIL, CISL e UIL, volto a potenziare gli sportelli per gli anziani, in particolare per supportarli nell’accesso ai servizi digitali. Ma non solo. Il Sindaco ha ricordato le sinergie con Croce Rossa per i dormitori, con Caritas e parrocchie per il sostegno alle famiglie fragili, e con ATER per gli interventi nelle aree residenziali più problematiche.
Il ruolo chiave delle associazioni nel Nordest
Per De Toni, la chiave è valorizzare il capitale sociale e relazionale che contraddistingue il territorio. Il Nordest è infatti una delle aree italiane con la maggiore densità associativa. Il Sindaco ha citato anche l’importanza dei consigli di quartiere, strumenti basati sulla partecipazione delle realtà associative locali. «In Italia – ha ricordato – contiamo circa 600.000 iscritti ai partiti, contro almeno 10 milioni di iscritti ad associazioni o enti no-profit. È lì che vive oggi la vera partecipazione civica».
Questa visione si traduce nel modello del welfare generativo, un approccio che non si limita a offrire assistenza ma punta a creare legami, responsabilità condivise e comunità attive.
Una doppia alleanza per il welfare di domani
Per affrontare le nuove fragilità, De Toni indica una strada precisa: una doppia alleanza, «verso l’alto, con istituzioni regionali e nazionali, e verso il basso, con associazioni, volontariato e terzo settore». Solo attraverso questo sistema integrato, ha concluso, i Comuni potranno rispondere a una domanda di welfare sempre più forte nonostante risorse sempre più ridotte. «La forza delle comunità – ha ribadito – è la nostra riserva strategica».
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