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Trieste, il depuratore di Servola protegge l’ecosistema marino

Il depuratore di Servola si conferma eccellenza europea: tecnologia avanzata, scarichi altamente depurati e tutela del Golfo di Trieste. Scoccimarro chiede norme UE differenziate per ecosistemi marini diversi

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Un momento della visita all'impianto con i vertici aziendali di AcegasApsAmga
Un momento della visita all'impianto con i vertici aziendali di AcegasApsAmga

TRIESTE – Il depuratore di Servola si conferma una eccellenza europea nel trattamento delle acque reflue, un impianto capace di garantire standard elevatissimi di qualità e tutela ambientale. A ribadirlo è stato l’assessore regionale alla Difesa dell’Ambiente, Fabio Scoccimarro, durante la visita ufficiale svolta ieri a Trieste insieme all’Amministratore Delegato di AcegasApsAmga, Carlo Andriolo, società del Gruppo Hera che gestisce l’infrastruttura.

Secondo Scoccimarro, l’impianto triestino rappresenta «un esempio virtuoso di innovazione tecnologica e gestione avanzata delle acque reflue», assicurando l’immissione nel Golfo di Trieste di acqua altamente depurata.

Un trattamento che tutela l’ecosistema marino

Il livello di depurazione ottenuto dall’impianto è tale da restituire un’acqua particolarmente povera di microrganismi, con ricadute dirette sulla salute dell’ecosistema marino. La riduzione della carica microbica negli scarichi, infatti, contribuisce alla tutela della fauna ittica e alla riproduzione naturale delle specie presenti nel Golfo.

Un risultato, ha rimarcato l’assessore, «che non deriva da scelte discrezionali ma dal pieno rispetto delle normative europee, tra le più restrittive in materia di trattamento reflui».

Normative UE troppo uniformi: la richiesta di un intervento mirato

Scoccimarro ha però evidenziato un punto critico: la normativa europea applica gli stessi parametri a ecosistemi marini profondamente diversi, dal Mare del Nord all’Alto Adriatico. Una scelta che, secondo l’assessore, necessita di una revisione.

«È indispensabile – ha dichiarato – un intervento a Bruxelles per introdurre parametri differenziati, che tengano conto delle peculiarità ecologiche dei diversi mari europei». Nel caso del Golfo di Trieste, un ambiente più delicato e soggetto a condizioni idrologiche specifiche, definire criteri mirati garantirebbe un apporto d’acqua più coerente con l’equilibrio naturale.

Equilibrio ecologico e innovazione: le priorità per il futuro

Per la Regione Friuli-Venezia Giulia, la tutela dell’ambiente marino passa quindi attraverso tre direttrici fondamentali:

  • efficienza dei processi di depurazione;
  • innovazione tecnologica costante;
  • protezione dell’equilibrio naturale del Golfo di Trieste.

Obiettivi che il depuratore di Servola già interpreta con efficacia, ponendosi come modello di riferimento nel panorama europeo. «Solo unendo tecnologia avanzata e attenzione alle specificità del nostro mare – ha concluso Scoccimarro – possiamo garantire un futuro sostenibile al Golfo e alle sue preziose specie marine».

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