Economia & Lavoro
Danieli conquista il Giappone con acciaierie green e alta precisione
Due contratti in Giappone per Danieli: green steel con JFE e modernizzazione con Godo Steel. Tecnologia friulana al top nel mondo siderurgico.

Penetrare il mercato giapponese non è un’impresa da poco. Noto per la sua cultura di eccellenza ingegneristica, per gli standard qualitativi tra i più rigorosi al mondo e per un’industria siderurgica domestica tecnologicamente avanzata e storicamente autosufficiente, il Giappone rappresenta la prova del nove per qualsiasi fornitore di tecnologia industriale. Vincere un contratto qui non è solo un successo commerciale; è un’affermazione di prestigio, un sigillo di approvazione che certifica una superiorità tecnologica riconosciuta da alcuni dei clienti più competenti ed esigenti del pianeta.
Nel secondo trimestre del 2025, Danieli ha realizzato un ottimo risultato competitivo assicurandosi due importanti contratti con grandi gruppi come JFE Steel e Godo Steel, con due accordi di natura divrsi, ma entrambi di grande importanza.
JFE Steel e la rivoluzione del “Digimeltshop”: la scelta verde del Giappone
Il 3 luglio 2025, JFE Steel, uno dei principali produttori siderurgici del Giappone, ha scelto Danieli come partner tecnologico per la sua “trasformazione verde”, assegnandole un contratto per un innovativo Digimeltshop assicurandosi in questo modo una telcologia di fusione innovativa e sviluppata nel FVG.
Il Digimelter è il fiore all’occhillo della strategia “Green Steel” di Danieli. Si tratta di un sistema rivoluzionario che, abbinato al sistema di alimentazione elettrica Q-One, supera i limiti dei tradizionali forni ad arco elettrico.
I suoi vantaggi sono strutturali:
- Efficienza Energetica: Consente un risparmio energetico del 7-12% e una riduzione del consumo di elettrodi del 15%. Inoltre permette di programmare e ridurre al minimo l’impatto sulla rete elettrica.
- Sostenibilità: Essendo un sistema completamente chiuso, riduce le emissioni quasi a zero ed è progettato per essere alimentato direttamente da fonti di energia rinnovabile intermittenti, come il solare e l’eolico.
- Flessibilità: È ibrido per progettazione e può utilizzare un mix di materie prime che include rottami, ferro preridotto (DRI) o ghisa liquida. Quindi è adatto anche a impianti che devonolo lavorare una pluralità disomogenea di rottami di ferro.
La decisione di JFE Steel di adottare questa tecnologia per un progetto così strategico è una potente validazione esterna delle qualità della progettazione e ingegnerizzazione del FVG, che ha realizzato un impianto “Verde” ed estremamente efficiente.
Godo Steel e la modernizzazione di precisione: l’affidabilità per gli Acciai Speciali
Poche settimane prima, il 12 giugno 2025, un altro importante produttore giapponese, Godo Steel, ha affidato a Danieli il rinnovamento del suo laminatoio per barre di grandi dimensioni presso l’impianto di Himeji. Questo secondo contratto, sebbene meno rivoluzionario dal punto di vista della tecnologia “disruptive”, è altrettanto significativo.
Mentre l’ordine di JFE Steel riguarda una nuova installazione “greenfield”, cioè un impianto che parte da zero, quello di Godo Steel è un progetto di modernizzazione “brownfield”, cioè la modernizzazione di un impianto esistente, mirato a migliorare la produzione di acciai speciali per ingegneria e per uso strutturale. La produzione di acciai speciali richiede un’altissima precisione e un alto controllo del processo, e la scelta di Godo Steel conferma la fiducia del mercato giapponese nell’affidabilità e nella superiorità ingegneristica delle soluzioni di laminazione Danieli.
Questi due contratti confermano come Danieli riesca a mantenersi ai vertici della tecnologia siderurgica mondiale, il tutto nonostante l’Italia non sia più un mercato dove sia conveniente produrre acciaio, per gli alti costi energetici e perché la domanda interna è ai minimi. Questo non ha impedito a chi a conoscenze di diventare leader nel settore, anche se ha dovuto farlo all’estero.
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