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Taxi abusivi a Sistiana, maxi-blitz della Finanza: quattro nei guai

Guardia di Finanza scopre taxi abusivi a Sistiana: sanzioni, patente sospesa e indagini su associazione no-profit.

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Taxi
Taxi (© Depositphotos)

La Guardia di Finanza di Trieste, su richiesta del prefetto Giuseppe Petronzi, ha intensificato i controlli contro la movida notturna. Un’azione mirata che ha portato alla scoperta di quattro taxi abusivi operanti nella zona di Sistiana, all’uscita delle discoteche e dei locali più frequentati. Le pattuglie, affiancate da personale in borghese, hanno presidiato sia la direttrice verso il capoluogo regionale sia quella verso Monfalcone, incastrando i conducenti in flagranza di reato.

Domanda alle stelle e concorrenza sleale

File chilometriche di giovani in attesa di un passaggio confermano un “giro d’affari elevato”: la domanda di trasporto supera di gran lunga l’offerta legale. Ogni corsa veniva tariffata 20 euro; se moltiplicata per centinaia – forse migliaia – di viaggi, la somma diventa ingente. Un business in nero che danneggia i tassisti regolari, già alle prese con orari notturni poco appetibili e costi elevati di servizio.

Il ruolo di un’associazione “no profit”

Tra i mezzi sequestrati figura l’auto di proprietà di una associazione di promozione sociale con sede in provincia di Trieste. Le Fiamme Gialle mantengono il massimo riserbo sul nome, ma sottolineano che potrebbero esserci “numerosi elementi di indagine a carico della stessa realtà”. L’ipotesi, tutt’altro che remota, è che l’attività illecita non sia frutto di un singolo dipendente infedele, bensì di un’organizzazione strutturata e consapevole.

Sanzioni, sequestri e patente sospesa

Dei quattro conducenti fermati, tre sono italiani e uno sloveno. Per il trasgressore risultato positivo all’alcoltest è scattata la denuncia. Gli altri tre dovranno affrontare multe da 1.812 a 7.249 euro, la sospensione della patente da 4 a 12 mesi, il sequestro del veicolo ai fini della confisca e il ritiro della carta di circolazione. Un vero e proprio “colpo di freno” alla mobilità abusiva che prosperava nell’ombra.

Gli inquirenti stanno vagliando i conti dell’associazione e verificando l’eventuale presenza di altre vetture impiegate per lo stesso scopo. Le autorità ribadiscono che il contrasto all’abusivismo nel trasporto non è solo questione di concorrenza, ma anche di sicurezza stradale: affidarsi a conducenti improvvisati, spesso senza coperture assicurative adeguate o addirittura in stato di ebbrezza, espone passeggeri e terzi a rischi gravissimi.

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