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“Da Udine al mondo”: restituiti reperti archeologici a Iran ed Ecuador

Un’operazione internazionale partita da Udine riporta in patria reperti archeologici di Iran, Ecuador e Cina, sottratti al mercato nero.

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Auto dei Carabinieri -
Auto dei Carabinieri ( © Depositphotos)

In due giorni, i Carabinieri del Comando Tutela Patrimonio Culturale (TPC) hanno consegnato a Iran ed Ecuador reperti di straordinaria importanza storica e culturale. L’operazione, partita da Udine, segna un nuovo capitolo nella lotta al traffico illecito di beni archeologici, sottratti per anni al patrimonio dei popoli d’origine.

Cosa è stato restituito all’Iran

I beni rientrati a Teheran comprendono dodici manufatti antichi, sequestrati a un collezionista friulano che li aveva acquistati sul mercato nero. Si tratta di bottiglie, piatti e ciotole in ceramica decorata, riconducibili a differenti epoche e culture: dalle produzioni Qajar (XIX secolo) a quelle di Nishabur (X secolo), passando per Tabrestan (X–XI secolo), Zarin Fam (VII secolo), fino ai capolavori ceramici di Kashan e Gorgan (XII–XIII secolo) e alle rare ceramiche Mina’i di Rey (XIII secolo).

I reperti tornati in Ecuador

L’Ecuador ha potuto riabbracciare tre reperti di altissimo valore: due vasi in ceramica della cultura Jambelí (300 a.C.–800 d.C.) e una statuetta zooantropomorfa della cultura Manteño (800 a.C.–1530 d.C.). Questi beni erano stati accumulati nel tempo da un collezionista privato, la cui permanenza all’estero aveva favorito l’acquisto illegale. Le autorità scientifiche ecuadoriane, tramite l’ambasciata a Roma, ne hanno certificato autenticità e rilevanza.

La brocca nera del Luristan

Tra i reperti spicca una brocca in ceramica nera con versatoio “a becco”, databile al II–I millennio a.C. e proveniente dal Luristan (Iran). Sottratta con scavi clandestini e giunta in Trentino come “souvenir” nelle mani di un collezionista, è stata sequestrata nel 2022. Il manufatto, simile a esemplari esposti al British Museum, è considerato una testimonianza unica della civiltà dell’Età del Ferro.

Il precedente con la Cina

Per la parte di competenza della Procura di Udine, era già avvenuta una significativa restituzione: 53 vasi cinesi tornati a Pechino e protagonisti di una mostra visitata lo scorso novembre dai presidenti Sergio Mattarella e Xi Jinping. Un esempio concreto di come la cooperazione internazionale possa ridare dignità al patrimonio culturale sottratto.

Una battaglia senza confini

Le recenti restituzioni confermano il ruolo dell’Italia e dei Carabinieri TPC come punto di riferimento globale nella difesa dei beni culturali. Contrastare il traffico illecito di opere d’arte significa non solo recuperare reperti di valore economico, ma soprattutto restituire ai popoli le testimonianze della loro identità e della loro storia.

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