Cronaca & AttualitàRegione FVGTrieste
Ronde a cavallo sul Carso, è partita la vigilanza ambientale “green”
Sul Carso triestino partono per 5 giorni le ronde a cavallo con i Carabinieri Forestali: controllo di discariche abusive, prevenzione di reati e presenza tra i cittadini. Scoccimarro: progetto non repressivo, estendibile al FVG

Sono partite l’8 settembre 2025 sul Carso triestino le ronde a cavallo per la tutela dell’ambiente, una sperimentazione di cinque giorni (8–12 settembre) pensata per rafforzare il presidio del territorio con mezzi agili e a basso impatto. L’iniziativa, presentata a Trieste dall’assessore regionale alla Difesa dell’ambiente Fabio Scoccimarro, nasce come modello replicabile “in futuro su tutto il Friuli-Venezia Giulia”, con l’obiettivo di essere vicini a cittadini e imprese, prima ancora che repressivi.
Chi è in sella
Le pattuglie operano in collaborazione con i Carabinieri Forestali del Servizio Biodiversità di Belluno, nell’ambito di una convenzione sperimentale con la Regione. Il ricorso al cavallo consente di raggiungere aree impervie e sentieri non accessibili ai mezzi a motore, aumentando la capacità di controllo su un territorio vasto e delicato.

Un altro momento dell’iniziativa che si è tenuta a Trebiciano
Cosa faranno le pattuglie
Grazie alla mobilità su sentieri e carrarecce, le squadre a cavallo potranno:
- individuare discariche abusive e abbandoni illeciti di rifiuti;
- intercettare comportamenti a rischio per l’ecosistema carsico;
- collaborare al contrasto di reati di carattere transfrontaliero;
- fornire presenza e ascolto a residenti, escursionisti e operatori economici.
«Potenziamo il controllo ambientale e la sicurezza dei cittadini», ha sottolineato Scoccimarro, ribadendo che l’impostazione non è “repressiva” ma di prossimità. Il presidio a cavallo si inserisce in una strategia “più ampia e strutturale” della Regione, orientata a educazione ambientale, sensibilizzazione e prevenzione.
Integrazione con NOAVA e altre forze di polizia
La sperimentazione integra la vigilanza ambientale già attiva e apre a nuovi protocolli con altre Forze dell’ordine. Tra queste, il NOAVA – Nucleo Operativo di Vigilanza Ambientale della Regione – potrà essere coinvolto nelle fasi successive per coordinare controlli e scambi informativi con i reparti sul campo.
Perché il cavallo sul Carso
Il mezzo ippomontato unisce efficacia operativa e sostenibilità. Infatti riduce rumore ed emissioni, limitando il disturbo alla fauna, permette ispezioni capillari lungo muretti a secco, doline e sterrati e favorisce l’interazione con la comunità, grazie alla maggiore visibilità e accessibilità degli operatori.
Dal Carso al resto della Regione
Se i risultati confermeranno l’efficacia del modello, la Regione punta a estendere il progetto oltre il Carso, creando una rete di pattuglie a cavallo su aree naturali, siti protetti e corridoi ecologici del Friuli-Venezia Giulia, in sinergia con Comuni, Corpi forestali e comparto turistico-outdoor.
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