Monfalcone
Truffa del finto carabiniere a Monfalcone: anziani chiamano il 112
A Monfalcone due truffatori fermati grazie alla prontezza di una coppia di anziani che ha smascherato il finto maresciallo dei Carabinieri

La truffa del finto carabiniere è tornata a Monfalcone, ma questa volta il piano è stato sventato. Nel primo pomeriggio del 15 settembre, una coppia di anziani residenti in centro ha ricevuto una telefonata sospetta. Dall’altra parte della cornetta un uomo, che si è presentato come maresciallo dei Carabinieri, intimava di consegnare tutti i gioielli di famiglia a un incaricato del Tribunale di Trieste. Il pretesto? Dovevano essere confrontati con beni rubati in una recente rapina in una gioielleria del capoluogo giuliano.
Il piano dei truffatori
L’uomo al telefono ha cercato di convincere la signora a collaborare, ma la donna ha rilanciato proponendo di portare i gioielli direttamente alla caserma di via Sant’Anna. Una soluzione ovviamente respinta dal falso maresciallo, che ha allora inventato un nuovo stratagemma: nella rapina sarebbe stata coinvolta anche una Bmw intestata al marito, e per questo un “perito” avrebbe dovuto recarsi nell’abitazione per dei controlli.
La scelta coraggiosa della coppia
La signora, insospettita, ha interrotto la conversazione. Approfittando del fatto che il marito fosse ancora al telefono con un altro complice, ha contattato il numero di emergenza 112, allertando i veri Carabinieri. Nel frattempo, uno dei truffatori si è presentato davanti alla loro abitazione, suonando insistentemente il campanello. I due anziani, con sangue freddo, hanno preso tempo fingendo problemi di deambulazione e rifiutandosi di aprire la porta.
L’intervento dei Carabinieri
Grazie alla chiamata tempestiva, i militari sono arrivati in pochi minuti riuscendo a bloccare i malviventi. Un truffatore è stato arrestato davanti alla porta dell’abitazione, mentre l’altro è stato fermato poco distante, a bordo dell’auto con cui avrebbe dovuto garantirsi la fuga. Le indagini hanno confermato gli intenti fraudolenti dei due uomini, che sono stati immediatamente arrestati.
La convalida del Tribunale
Il caso è passato al Tribunale di Gorizia, che ha convalidato i provvedimenti: uno dei fermati è stato posto agli arresti domiciliari, mentre per l’altro è stato disposto l’obbligo di dimora e di permanenza notturna nella propria abitazione. Un epilogo che ha evitato alla coppia di cadere in trappola, grazie alla prontezza e al sangue freddo dimostrati in un momento delicato.
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