Cronaca & AttualitàPordenone
Giovani pordenonesi emigrano: i dati allarmanti del 2025
Fuga dei cervelli da Pordenone: in 25 anni i giovani espatriati sono passati da 3 a 97. Allarme per l’inverno demografico.

PORDENONE – Erano solo tre nel 2000, ma a settembre 2025 i giovani pordenonesi tra i 18 e i 35 anni che hanno trasferito la residenza all’estero sono diventati 97, con la possibilità di superare quota 100 entro fine anno. Un numero che fotografa un fenomeno preoccupante: la fuga dei cervelli dal capoluogo del Noncello. E se si guarda all’intera provincia, la cifra sale a oltre 500 ragazzi che hanno lasciato il territorio solo nei primi sei mesi del 2025. Un trend che contribuisce a invecchiare la popolazione di una delle aree un tempo più giovani del Friuli-Venezia Giulia.
Pordenone resta attrattiva, ma solo localmente
Paradossalmente, Pordenone resta tra i territori più attrattivi della regione, con una lieve risalita della fascia giovanile dal 16,3% nel 2016 al 17,4% nel 2025. Tuttavia, i giovani che arrivano in città provengono quasi esclusivamente dai comuni limitrofi o da alcune aree udinesi e venete. Non si tratta quindi di un afflusso “nuovo”, ma di spostamenti interni che non compensano le partenze verso l’estero.
Dove vanno i giovani pordenonesi
I nuovi emigranti non partono più “con la valigia di cartone”. Sono laureati, professionisti, ricercatori. Vanno a Londra, Berlino, Vienna o Zurigo a lavorare come medici, infermieri o avvocati, oppure scelgono Monaco, Lussemburgo o Dublino come destinazione per costruire carriere in ingegneria, finanza o ricerca scientifica.
Negli Stati Uniti, alcuni di loro sono entrati nei team universitari di ricerca, altri gestiscono start-up tecnologiche. A Pordenone tornano solo per brevi periodi, a trovare le famiglie o gli amici. Dal 2000 a oggi, solo una cinquantina di giovani sono rientrati stabilmente, spesso scegliendo altre città italiane come Milano, Bologna o Roma.
Politiche insufficienti
Il consigliere regionale Nicola Conficoni (Pd) denuncia la mancanza di una strategia efficace: “I giovani pordenonesi tra i 18 e i 34 anni che hanno trasferito la residenza all’estero sono in costante aumento, segno che le politiche messe in campo non sono efficaci e sufficienti.”
Conficoni ricorda anche che la maggioranza comunale ha bocciato l’emendamento del gruppo Pordenone in Salute, Bene Comune, che proponeva di finanziare il progetto “Pordenone for Talent”, volto a trattenere i giovani talenti sul territorio.
L’inverno demografico
Dal 2000 al 2024, i residenti tra i 18 e i 34 anni in città sono scesi da 11.402 a 9.078, passando dal 23,23% al 17,33% della popolazione. Solo negli ultimi cinque anni, 306 giovani hanno lasciato l’Italia.
“Tutti i candidati a sindaco hanno promesso di contrastare l’inverno demografico – osserva Conficoni – ma gli interventi per sostenere l’accesso alla casa, abbattere le rette e aiutare le famiglie restano sulla carta.”
Fermare il vento con le mani
Nonostante iniziative come l’ITS Alto Adriatico, voluto da Michelangelo Agrusti, rappresentino un tentativo concreto di formare competenze e trattenere giovani, la realtà resta amara: fermare la fuga verso l’estero è come cercare di fermare il vento con le mani.
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