Cronaca & Attualità
Pronto soccorso Friuli-Venezia Giulia: il 10% dei casi è evitabile
Oltre 300mila accessi al pronto soccorso in Friuli Venezia Giulia, ma il 10% dei casi è considerato evitabile secondo il report Agenas.
Sono state oltre 300mila le richieste di pronto intervento registrate in Friuli-Venezia Giulia. Un numero importante, che tuttavia nasconde un dato significativo: una chiamata su dieci riguarda situazioni che potevano essere gestite dal medico di base o in ambulatorio. È quanto emerge dalla quarta indagine nazionale sullo stato di attuazione delle Reti Tempo-dipendenti condotta da Agenas, l’Agenzia nazionale per i servizi sanitari regionali.
Il report Agenas
L’indagine nasce dal decreto ministeriale n. 70 del 2015, che definisce gli standard qualitativi, strutturali e quantitativi dell’assistenza ospedaliera. L’obiettivo è fotografare la situazione sanitaria nazionale, evidenziando punti di forza e criticità.
Il monitoraggio si basa su questionari riguardanti organizzazione, volumi e indicatori di esito, suddivisi in quattro aree tematiche: emergenza-urgenza, trauma, ictus e cardiologia per l’emergenza.
Cardiologia: ottime performance a Trieste
Sul fronte cardiologico, il Friuli-Venezia Giulia mostra livelli di copertura molto elevati. L’Asu giuliano isontina garantisce un servizio di emergenza cardiologica al 93,73% della popolazione entro 15 minuti, seguita da Asfo (51,53%) e Asufc (43,06%).
Per quanto riguarda la mortalità a 30 giorni dall’infarto miocardico, spiccano i dati di Cattinara e Maggiore di Trieste (3,46%), mentre i valori più alti si registrano a Monfalcone (10%).
Ictus: tempi più lunghi ma copertura completa
La rete ictus presenta maggiori difficoltà nei tempi di intervento. A 15 minuti dall’evento, l’Asufc copre il 40,6% della popolazione, l’Asfo il 51,6% e l’Asu giuliano isontina il 53,8%. Tuttavia, entro 45 minuti l’assistenza è garantita a tutta la popolazione regionale.
L’indice di mortalità medio a 30 giorni si attesta al 9,75%.
Trauma: copertura quasi totale nel Giuliano Isontino
Per la rete trauma, le percentuali di copertura sono tra le più alte: l’Asu giuliano isontina raggiunge il 98,96% della popolazione in 15 minuti, mentre l’Asufc si ferma al 77,24% e l’Asfo al 67,69%.
La mortalità post-ricovero varia in modo significativo: dal 41,33% di Gorizia al 23,82% di Udine.
Emergenza e urgenza: copertura totale ma troppi accessi impropri
La rete di emergenza e urgenza copre in modo capillare l’intero territorio regionale: Asu giuliano isontina 94,2%, Asufc 82,2%, Asfo 81,5%.
Il vero problema resta però l’abuso del pronto soccorso: in molte sedi si registrano richieste non appropriate che vanno dal 17% a Gorizia al 10% in altre strutture come San Daniele, Monfalcone, Tolmezzo e Latisana.
Questa situazione pesa sui tempi di attesa, con oltre un quarto dei pazienti che resta in pronto soccorso più di otto ore negli ospedali di Trieste e Udine.
Una sanità efficiente, ma sotto pressione
Il report Agenas restituisce l’immagine di un sistema sanitario efficiente nella gestione delle emergenze, ma sotto forte pressione per l’eccessivo ricorso ai pronto soccorso.
La soluzione, secondo gli esperti, passa da una maggiore educazione sanitaria dei cittadini e da una rete territoriale più forte, capace di intercettare i casi meno gravi prima che arrivino in ospedale.
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