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Prevenzione in FVG: oltre 1,1 milioni di screening mammografici e mortalità ridotta del 24%
Tumore al seno: nel Friuli-Venezia Giulia la prevenzione è funziona con una sopravvivenza all’89%, oltre la media italiana
Il programma di screening mammografico del Friuli-Venezia Giulia compie vent’anni e si conferma uno dei migliori d’Italia per risultati e adesione. Dal 2005 al 2025 sono state eseguite più di 1,1 milioni di mammografie su 280 mila donne, con un tasso di partecipazione del 77,7%, che colloca la regione al terzo posto in Italia.
L’estensione del programma copre il 100% della popolazione target, ovvero le donne tra i 45 e i 74 anni, garantendo un accesso capillare e gratuito a un servizio fondamentale di prevenzione.
Calo della mortalità e maggiore sopravvivenza
I risultati di due decenni di lavoro sono straordinari: la mortalità per tumore al seno si è ridotta del 24,4% nella fascia d’età coinvolta, mentre la sopravvivenza a cinque anni ha raggiunto l’89%, un dato superiore alla media nazionale (87,6%) secondo le rilevazioni AIOM-AIRTUM 2023.
Oltre l’85% dei tumori inferiori a 2 cm viene trattato oggi con chirurgia conservativa, e il tasso di “fuga” chirurgica – ossia le pazienti che scelgono di operarsi fuori regione – è solo del 2,67%, contro una media italiana dell’8%.
Riccardi: “Un investimento sociale, non solo sanitario”
Presentando i dati nella sede della Regione a Udine, l’assessore alla Salute Riccardo Riccardi ha sottolineato come questi risultati siano “il frutto di una visione che vent’anni fa ha saputo anticipare i tempi, costruendo una rete capace di unire diagnosi precoce, qualità clinica e fiducia nel sistema pubblico”.
Per l’assessore, la prevenzione rappresenta “un investimento sociale che rafforza la tenuta del Servizio sanitario pubblico”, e deve diventare parte integrante della quotidianità dei cittadini.
Prevenzione e riorganizzazione del sistema
Riccardi ha inoltre ricordato che la Regione sta proseguendo nel percorso di riforma e razionalizzazione della rete oncologica, sottolineando come “le riorganizzazioni non producano tagli, ma siano necessarie per migliorare prestazioni e sicurezza, adattandosi ai nuovi bisogni delle persone”.
L’assessore ha concluso invitando a “promuovere una nuova alfabetizzazione sanitaria, affinché ogni cittadino comprenda il valore di controlli regolari e della medicina di prossimità, per un sistema sempre più vicino e attento alle persone”.
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