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Udine sul podio della qualità della vita, ma esplode il gender pay gap: stipendi femminili giù del 35%

Udine cresce nella qualità della vita, ma crolla sul gender pay gap e resta fragile nei dati sulla sicurezza femminile

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Gender gap Udine
Gender gap Udine ( © Depositphotos)

Nel 2025 Udine compie un vero salto di qualità, passando dalla sesta alla terza posizione nella classifica generale della Qualità della vita del Sole 24 Ore. Anche sul fronte della qualità della vita delle donne la provincia si conferma tra le migliori in Italia, piazzandosi al 12° posto grazie a un elevato tasso di occupazione femminile, alla forte presenza delle donne nelle amministrazioni pubbliche e a una rete di servizi solidi e diffusi. Indicatori che dipingono un territorio dinamico, moderno e capace di offrire opportunità reali.

Gender pay gap: un divario che pesa

Dentro questo quadro brillante, però, emerge il dato che stravolge la narrazione: il gender pay gap. Udine precipita al 95° posto su 107 province, con un divario salariale superiore al 35% tra uomini e donne nel settore privato. Un numero che appare in forte contrasto con la vivacità del mercato del lavoro locale, dove le donne lavorano molto, hanno livelli medi di istruzione elevati e ricoprono ruoli amministrativi importanti.

È qui che si manifesta il paradosso udinese: le donne contribuiscono in modo significativo alla crescita del territorio, ma non ricevono un riconoscimento economico adeguato. Un gap che incide sulle carriere individuali e sull’immagine di una provincia che ambisce ai vertici nazionali, ma che resta indietro proprio sui diritti economici.

Sicurezza: un territorio ancora fragile

Accanto agli stipendi, un altro indicatore pesa sulla qualità della vita femminile: la sicurezza. Udine si colloca al 59° posto per denunce di violenza sessuale, un dato che rivela una realtà più complessa di quanto suggeriscano gli altri indicatori.

Le denunce possono indicare sia un aumento dei casi che una maggiore fiducia nelle istituzioni, ma in ogni caso confermano che la protezione delle donne resta un tema critico e irrisolto. In un territorio che cresce e offre servizi moderni, molte donne non si sentono ancora pienamente tutelate.

Un’immagine a due velocità

Il ritratto finale è quello di una provincia che corre veloce nelle opportunità, ma che resta debole nei diritti economici e nella sicurezza. Udine cresce, migliora e investe in servizi, ma non riesce a trasformare questa evoluzione in una parità salariale reale né in una sufficiente protezione per le donne.

Il risultato è un territorio a due velocità: da un lato una provincia tra le migliori d’Italia per qualità della vita, dall’altro un luogo che lascia indietro proprio chi contribuisce in modo decisivo al suo sviluppo. Colmare questo divario sarà la sfida decisiva dei prossimi anni.

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