Cronaca & AttualitàTrieste
Kalashnikov e armi da guerra nascosti in un furgone: traffico internazionale fermato al confine di Gorizia
Armi da guerra nascoste in una valigia, fermate al confine: un’operazione della Guardia di Finanza porta a tre arresti tra Italia e Albania
Un carico di armi da guerra, nascosto con cura all’interno di un furgone adibito a trasporti internazionali, è stato intercettato al confine orientale. Tre fucili Kalashnikov AK-47, due fucili d’assalto e cinque caricatori con 356 cartucce sono stati sequestrati dalla Guardia di Finanza, che ha arrestato in flagranza due cittadini albanesi, successivamente risalendo anche al mittente in Albania, a sua volta tratto in arresto.
Le indagini, coordinate dalla Procura antimafia di Trieste, sono tuttora in corso e sulla destinazione finale delle armi vige il massimo riserbo.
Il controllo al valico di Sant’Andrea
L’operazione ha avuto origine da un controllo di routine effettuato alcuni mesi fa al valico di Sant’Andrea, nel Goriziano. I militari della compagnia di Monfalcone e del Nucleo di polizia economico-finanziaria di Trieste (Gico) hanno fermato un minivan con targa albanese, utilizzato per trasporti internazionali.
A bordo viaggiavano cinque passeggeri, tutti cittadini albanesi, oltre ai due autisti, di 54 e 40 anni. Fin dalle prime fasi del controllo, i finanzieri hanno notato evidenti segnali di nervosismo: impazienza, sguardi tesi e atteggiamenti sospetti, accentuatisi quando è iniziata la verifica dei bagagli.
In particolare, una valigia insolitamente pesante rispetto alle dimensioni ha attirato l’attenzione degli operatori.
Le armi nascoste nella valigia
All’interno della valigia, tra la scocca rigida e il rivestimento in tessuto, era stato ricavato uno spazio occulto riempito con materiale spugnoso, al cui interno erano nascosti tre fucili da guerra Kalashnikov AK-47.
Le successive perquisizioni hanno permesso di rinvenire anche altri due fucili d’assalto della stessa tipologia, oltre a cinque caricatori contenenti complessivamente 356 cartucce calibro 7,62, un calibro da guerra noto per la sua elevata potenza.
Le armi, seppur visibilmente usurate, erano perfettamente funzionanti. Tutto il materiale bellico è stato immediatamente sequestrato, insieme ai telefoni cellulari dei due autisti, arrestati in flagranza per traffico internazionale di armi e condotti nel carcere di Gorizia.
Le indagini e l’arresto del mittente
Parallelamente al sequestro, sono scattate le indagini sul canale di approvvigionamento, con il coinvolgimento delle autorità albanesi. Grazie alla collaborazione internazionale, è stato identificato il responsabile dell’invio, un altro cittadino albanese, di età più avanzata rispetto agli arrestati in Italia.
L’uomo è stato arrestato a Hot, città nel nord dell’Albania, su impulso della Guardia di Finanza italiana. Il ritrovamento è stato reso possibile anche attraverso l’analisi dei filmati di videosorveglianza di stazioni e aeroporti, considerato l’utilizzo del mezzo per trasporti internazionali.
Le investigazioni proseguono ora sotto il coordinamento della Direzione distrettuale antimafia di Trieste, per chiarire a chi fossero destinate le armi e se il traffico fosse inserito in una rete criminale più ampia.
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