Udine
Panettoni sotto sequestro in Friuli: Nas in azione, 500 chili bloccati e 50mila euro di multe
Sequestrati oltre 500 chili di panettoni in Fvg: i Nas di Udine multano 25 attività per etichette non conformi

UDINE – Un’operazione capillare condotta a ridosso delle festività natalizie ha portato al sequestro amministrativo di oltre 500 chilogrammi di panettoni e all’irrogazione di sanzioni per circa 50mila euro. A intervenire sono stati i carabinieri del Nucleo antisofisticazioni e sanità (Nas) di Udine, impegnati in una serie di controlli su tutto il territorio regionale, con particolare attenzione alla provincia di Udine.
L’attività ispettiva si è concentrata su laboratori, esercizi commerciali e punti vendita, con l’obiettivo di verificare il rispetto delle normative in materia di etichettatura e corretta informazione al consumatore.
Ventidue controlli e dieci sanzioni
Nel complesso sono state 25 le attività controllate, soprattutto nell’hinterland udinese. In dieci casi sono emerse irregolarità tali da far scattare sanzioni amministrative da 5mila euro ciascuna, indipendentemente dalla quantità di prodotto coinvolta.
“La sanzione è fissa per singolo accertamento – spiega il capitano dei Nas Pierluigi Bottoni – che si tratti di dieci panettoni o di mille, l’importo resta invariato”.
Dal punto di vista quantitativo, il sequestro è stato calcolato sul peso complessivo, stimato tra 500 e 600 chilogrammi. In un singolo caso, in provincia di Udine, sono stati sequestrati circa 400 panettoni appartenenti a un unico produttore.
Etichette e denominazioni irregolari
Le violazioni riscontrate non riguardano la sicurezza alimentare né la qualità dei prodotti, ma esclusivamente la correttezza delle informazioni riportate in etichetta, in particolare l’uso improprio della denominazione “panettone” e della dicitura “artigianale”.
“Per essere definito tale, il panettone deve rispettare precise caratteristiche stabilite dalla normativa”, chiarisce Bottoni.
Ingredienti come uvetta e canditi fanno parte integrante della ricetta tradizionale. Se uno di questi elementi viene eliminato o sostituito, ad esempio con il cioccolato, la modifica deve essere indicata in modo esplicito sull’etichetta. In caso contrario, l’etichettatura risulta irregolare.
“Il problema non è cosa si produce, ma come lo si comunica”, sottolinea il capitano.
Il principio della trasparenza verso il consumatore
Alla base dei controlli c’è un principio chiave: la trasparenza.
“Il consumatore deve sapere esattamente cosa sta acquistando – evidenzia Bottoni –. È come comprare un’automobile convinti che abbia una dotazione completa e scoprire dopo che mancano optional fondamentali”.
L’obiettivo dell’attività dei Nas è quindi garantire informazioni chiare, non ingannevoli e conformi alla legge.
Cosa dice la normativa sul panettone
Il quadro normativo stabilisce requisiti ben precisi. Per poter essere definito “panettone”, il prodotto deve:
- contenere almeno il 20% di uvetta e scorze di agrumi canditi;
- essere ottenuto tramite fermentazione naturale da lievito madre;
- rispettare percentuali minime di burro, uova e tuorlo.
In assenza di questi requisiti, il prodotto non può essere commercializzato come panettone senza indicazioni chiare e corrette in etichetta.
Sequestri amministrativi e rientro sul mercato
I sequestri effettuati sono di natura amministrativa. Una volta regolarizzata l’etichettatura e ottenuto il via libera dall’Ispettorato centrale della tutela della qualità e della repressione frodi dei prodotti agroalimentari, i prodotti possono tornare in commercio nel giro di pochi giorni.
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