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Figlie della convivente riprese di nascosto e telecamere dei clienti spiate: arrestato un installatore tra Udine e Trieste

Figlie della convivente riprese di nascosto e telecamere dei clienti spiate: arrestato un installatore tra Udine e Trieste

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Arresto
Arresto ( © Depositphotos)

È una scoperta agghiacciante quella che, lo scorso settembre, ha spinto una donna residente in provincia di Udine a rivolgersi ai carabinieri. Sul cellulare del convivente, la donna ha rinvenuto immagini e video a contenuto sessualmente esplicito.
Materiale che, secondo quanto accertato, ritraeva le sue figlie minorenni in stato di nudità.

La denuncia ha fatto scattare immediatamente le indagini, affidate alla sezione Cyber del Nucleo investigativo dei carabinieri di Trieste, dando il via a un’inchiesta complessa e delicata.

Un archivio digitale costruito con metodo

Gli accertamenti tecnici hanno rapidamente portato alla luce un quadro inquietante. Gli investigatori hanno sequestrato diversi dispositivi informatici riconducibili all’indagato, un uomo di circa 60 anni, avviando approfondite analisi forensi.

Il lavoro dei tecnici ha consentito di recuperare integralmente i dati, facendo emergere un archivio digitale meticolosamente organizzato, con immagini catalogate per nome e anno, tutte riferite alle minori.
Un sistema strutturato, che ha rafforzato il quadro accusatorio e portato l’autorità giudiziaria a disporre una perquisizione domiciliare.

Sequestri e nuovi elementi investigativi

Durante la perquisizione nell’abitazione dell’uomo, i carabinieri hanno sequestrato un ulteriore telefono cellulare, hard disk e altri supporti informatici, ritenuti di interesse investigativo.
Ogni dispositivo è stato sottoposto a verifica, contribuendo ad ampliare il perimetro dell’indagine e a consolidare gli elementi raccolti fino a quel momento.

Le telecamere dei clienti violate da remoto

Nel corso degli accertamenti è emerso un secondo, gravissimo filone investigativo. L’uomo, elettricista e installatore di sistemi di videosorveglianza, avrebbe sfruttato il proprio ruolo professionale per accedere illegalmente agli impianti installati presso alcuni clienti.

Attraverso applicazioni presenti sul suo smartphone, l’indagato sarebbe riuscito a collegarsi da remoto e senza autorizzazione alle telecamere private, visualizzando e scaricando le immagini in tempo reale.
Le persone coinvolte, una volta informate dai carabinieri, hanno presentato denuncia.

Il tentativo di distruggere le prove

Prima dell’intervento dei militari, l’uomo avrebbe tentato di eliminare le tracce, frantumando uno dei telefoni cellulari in suo possesso.
Un gesto che non è bastato a fermare l’indagine: nonostante il danneggiamento, i tecnici sono riusciti a recuperare i dati contenuti nel dispositivo, rivelatisi fondamentali per l’attività investigativa.

La misura cautelare e le indagini in corso

Alla luce degli elementi raccolti, il pubblico ministero Andrea La Ganga ha disposto nei confronti dell’indagato la misura cautelare dell’allontanamento dalla casa familiare, contestando il reato di detenzione di materiale pedopornografico.

Il provvedimento è stato eseguito dai carabinieri del Nucleo investigativo del comando provinciale di Trieste.
Le indagini proseguono, con l’obiettivo di verificare eventuali ulteriori responsabilità e l’eventuale presenza di altre vittime.

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