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Cronaca & Attualità

Tragedia Natisone, l’avvocato dei Molnar: «I tre ragazzi si sarebbero potuti salvare»

La tragedia sul Natisone ha riacceso il dibattito sull’efficienza dei soccorsi. L’avvocato Laghi critica i ritardi che avrebbero potuto salvare tre giovani.

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L'abbraccio dei tre ragazzi nel Natisone
L'abbraccio dei tre ragazzi nel Natisone (© Fotogramma)

La recente tragedia che ha colpito la zona del Natisone, nell’Udinese, continua a suscitare forti polemiche e interrogativi. L’avvocato Gaetano Laghi, incaricato dalla famiglia di Cristian Molnar, ha rilasciato dichiarazioni al vetriolo: “Se i soccorsi fossero partiti nel momento in cui Patrizia Cormos ha fatto la prima telefonata al 112, oggi tutti e tre i ragazzi sarebbero sani e salvi con la loro famiglia”. Questo commento accende ulteriormente il dibattito sulle presunte inefficienze dei soccorsi.

La ricostruzione della tragedia

Il 31 maggio scorso, Cristian Molnar, fratello minore di Petru, è stato travolto insieme a Patrizia Cormos e Bianca Doros dalla piena del fiume Natisone. L’incidente è avvenuto in un ghiaione a pochi metri dal Ponte Romano di Premariacco. Da quel giorno, Cristian risulta disperso. Le autorità hanno avviato indagini approfondite per chiarire le dinamiche e le responsabilità di quanto accaduto.

I Carabinieri di Udine, comandati dal colonnello Orazio Ianniello, stanno conducendo serrate indagini. Sono stati acquisiti tutti i dati relativi alle chiamate ai soccorritori, le rotte dei due elicotteri intervenuti e il telefonino miracolosamente rimasto funzionante di Patrizia Cormos. Il fascicolo aperto dal procuratore capo Massimo Lia ipotizza il reato di omicidio colposo contro ignoti.

L’appello di Petru Molnar

In un’intervista al Corriere, Petru Molnar ha lanciato un appello alle autorità italiane affinché non vengano interrotte le ricerche del fratello, esprimendo la speranza che Cristian sia ancora vivo. Le operazioni di ricerca proseguono senza sosta lungo il fiume Natisone, concentrandosi nelle zone del Manzanese e del Torre.

Sforzi dei soccorritori

Un team composto da circa ottanta persone, tra vigili del fuoco e volontari della protezione civile, sta lavorando intensamente per sfruttare la tregua meteorologica delle ultime 48 ore. L’obiettivo è ritrovare Cristian prima che le condizioni meteorologiche peggiorino. Da lunedì 10 giugno, infatti, sono previste nuove piogge, che renderanno più difficili le operazioni di ricerca e l’utilizzo dei mezzi fluviali.

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