Animali
La storia di Thomas e Numb: il lupo cecoslovacco che sfida i limiti
Un legame indissolubile tra uomo e animale: la straordinaria storia di Thomas Colussa e Numb, il lupo cecoslovacco che ha sfidato l’impossibile

C’è chi sceglie un cane per compagnia e chi, invece, lo sceglie come compagno di vita e avventure. È la storia di Thomas Colussa e Numb, un giovane cuoco friulano e un lupo cecoslovacco che ha sfidato ogni pronostico. Un destino già scritto sembrava aver condannato Numb all’immobilità, ma Thomas ha trasformato quella sfida in un’incredibile avventura.
Dalla montagna alla passione: nasce Walking Wolf
Thomas, originario di Zompitta, ha scoperto la montagna proprio grazie a Numb. Nonostante i limiti fisici del lupo, insieme hanno affrontato percorsi sempre più impegnativi, fino a conquistare alcune tra le vette più alte d’Europa. Nasce così “Walking Wolf”, un progetto di condivisione che oggi conta oltre 67mila follower su Instagram e 50mila su Facebook, raccontando le loro esperienze tra le montagne del Friuli Venezia Giulia e delle Alpi.
L’allenamento e le vette conquistate
“Mi sono ispirato a una persona che, dopo un grave incidente, ha ricostruito il proprio corpo con il potenziamento muscolare”, racconta Thomas. Così ha fatto con Numb, partendo da semplici escursioni e lavorando progressivamente sulla sua forza fisica.
Con il supporto di esperti e veterinari, hanno affrontato un lungo percorso di preparazione, arrivando a scalare 26 cime sopra i 3.000 metri e 18 oltre i 4.000 metri, compreso il Monte Bianco dalla via italiana, la più impegnativa.
La malattia e la nuova sfida di Numb
Dalla scorsa estate, però, il cammino si è interrotto. Numb ha sviluppato una poliartrite autoimmune, probabilmente indebolito dalle cure cortisoniche e immunosoppressive. Poi, un salto dalla macchina e un grave infortunio alla spina dorsale hanno complicato ulteriormente la situazione.
“Mi hanno detto che non avrebbe più camminato e mi hanno proposto l’eutanasia”, racconta Thomas. Ma lui ha scelto di lottare ancora. Dopo un delicato intervento, la prospettiva è incerta, ma Numb sta lentamente recuperando sensibilità nelle zampe.
Le critiche e il sostegno della community
Nel mondo digitale non sono mancate le critiche. C’è chi accusa Thomas di strumentalizzare Numb, chi addirittura mette in dubbio la veridicità della sua storia. “Non mi interessa l’odio”, risponde Thomas. “La mia missione è far vivere Numb a contatto con la sua natura”.
Grazie al sostegno della sua community, ora Thomas guarda al futuro con determinazione. Se Numb non potrà più camminare, sarà lui ad adattarsi: “Allenerò una slitta con gli sci e lo porterò con me”. Perché questa non è solo una storia di amicizia, ma di resilienza, amore e volontà di non arrendersi mai.
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