Economia & Lavoro
Crisi d’impresa, la composizione negoziata può fare la differenza
Crisi d’impresa, confronto a Udine sul bilancio della composizione negoziata: uno strumento giovane ma già cruciale

La crisi aziendale non è una condanna definitiva. È questo il messaggio forte e chiaro emerso dalla tavola rotonda “Oltre la crisi. Dialogo aperto sulla composizione negoziata”, organizzata dalla Camera di Commercio di Pordenone-Udine nella Sala Valduga. Un’occasione di dialogo tra tutti gli attori coinvolti in questa procedura innovativa: professionisti, esperti, giudici, creditori e imprese.
Un bilancio dopo 40 mesi di applicazione
Dalla sua introduzione, la composizione negoziata si è dimostrata un’opportunità concreta per salvare le imprese e migliaia di posti di lavoro – oltre 18mila in Italia, secondo i dati presentati. Tempi rapidi, costi contenuti e la possibilità di garantire la continuità aziendale ne fanno uno strumento potenzialmente rivoluzionario.
Nel territorio della Camera di Commercio Pn-Ud, 39 le istanze presentate dal 2021, di cui 17 già concluse. Spiccano tre casi con esito positivo tramite contratto con i creditori e continuità aziendale. Tuttavia, 7 si sono chiuse con esito negativo e 4 sono state archiviate su richiesta dell’impresa.
PMI penalizzate: lo stigma e la mancanza di assetti adeguati
Secondo Massimiliano Ciarrocchi (Confindustria Alto Adriatico), lo strumento funziona meglio per imprese strutturate, con oltre 200 dipendenti. Al contrario, le PMI fanno più fatica, spesso a causa della paura dello stigma sociale e della difficoltà nel predisporre piani di risanamento sostenibili.
Massimo Zappalà, docente all’Università di Padova, ha sottolineato come tutto dipenda dalla presenza di adeguati assetti organizzativi, troppo spesso carenti nelle piccole realtà imprenditoriali italiane.
Il ruolo chiave dell’esperto indipendente
Fondamentale il ruolo dell’esperto che accompagna l’impresa nella procedura. Come ha evidenziato il commercialista Alberto Cimolai, l’esperto non è un semplice osservatore: è il garante del processo, colui che deve conoscere a fondo l’azienda e validare soluzioni reali.
Gli Ordini professionali, ha aggiunto Micaela Sette, presidente dei commercialisti udinesi, possono fare molto nel selezionare esperti preparati e competenti.
Le voci di banche, fisco e giurisprudenza
Nel dibattito sono intervenuti anche i rappresentanti del mondo bancario e fiscale: Marco Stagni (Credifriuli) ha portato la visione delle banche, mentre Dorotea Polizio (Agenzia delle Entrate) ha evidenziato cosa l’amministrazione si aspetta dagli imprenditori.
L’avvocato Luca Filipponi ha ricordato il recente intervento correttivo al Codice della crisi (settembre 2024) che ha profondamente modificato l’approccio degli istituti di credito.
Un cambio culturale necessario
In conclusione, la composizione negoziata non è solo una procedura tecnica, ma richiede formazione, responsabilità e un nuovo approccio culturale. Come sottolineato da Sandro Pettinato (Unioncamere), il tasso di successo è in crescita e le imprese che agiscono con tempestività possono evitare il tracollo.
“Se non si arriva all’ultimo secondo, la crisi ha altissime probabilità di essere risolta”, ha dichiarato Pettinato. Una frase che sintetizza l’urgenza di un cambiamento di mentalità.
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