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Trieste: sequestrati 4.500 detersivi contraffatti al porto

Scoperta maxi operazione di sequestro a Trieste: 4.500 flaconi di detersivi con marchi falsi scoperti dalla Guardia di Finanza

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Guardia di finanza - Sequestro detersivi falsi
Guardia di finanza ( © Depositphotos)

TRIESTE – Lo scorso febbraio, i finanzieri del comando provinciale della Guardia di Finanza di Trieste, in collaborazione con i funzionari dell’Agenzia delle dogane e dei monopoli, hanno effettuato un importante sequestro al porto della città. L’operazione ha portato al blocco di 4.500 flaconi di detersivi e detergenti con marchi contraffatti appartenenti a noti brand internazionali del settore della pulizia domestica. Il valore commerciale della merce sequestrata è stato stimato in circa 20 mila euro.

Il controllo doganale su un tir proveniente dalla Turchia

Il sequestro è scaturito da un accurato controllo doganale effettuato su un tir in arrivo dal porto di Gemlik, in Turchia, e diretto in Germania. All’interno del mezzo erano stati caricati numerosi colli contenenti diversi tipi di detergenti e detersivi. Fin dalle prime verifiche, è emersa la sospetta contraffazione dei prodotti, anche a causa dell’imballaggio promiscuo e irregolare dei vari articoli.

Le analisi dei marchi confermano la contraffazione

A seguito del sequestro, le aziende titolari dei marchi originali sono state coinvolte per effettuare le perizie tecniche. Gli esperti delle ditte hanno confermato che tutti i prodotti erano falsi, classificandoli come non autentici e quindi dannosi per l’immagine dei brand e potenzialmente anche per i consumatori.

L’operazione congiunta rappresenta un’importante azione a difesa del mercato legale, dei marchi registrati e, soprattutto, della salute e sicurezza dei cittadini. I prodotti contraffatti, infatti, non rispettano gli standard qualitativi e di sicurezza previsti dalla normativa europea, esponendo i consumatori a potenziali rischi.

La lotta alla contraffazione continua

La Guardia di Finanza e l’Agenzia delle Dogane continuano a svolgere un ruolo centrale nella lotta alla contraffazione, soprattutto nei principali snodi commerciali e logistici come il porto di Trieste, che si conferma strategico non solo per i traffici leciti, ma anche come possibile punto di accesso per merci illecite. L’azione congiunta delle forze dell’ordine ha impedito che un’ingente quantità di prodotti falsi arrivasse sul mercato europeo.

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