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Trapianto record a Udine: donatore oltre gli 80 anni

All’ospedale di Udine padre ultraottantenne dona il rene alla figlia: un gesto straordinario che apre nuove speranze nei trapianti

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Chirurghi impegnati in un trapianto - trapianti Udine
Chirurghi impegnati in un trapianto ( © Depositphotos)

Un padre di oltre 80 anni ha donato il proprio rene alla figlia, regalando alla donna una nuova possibilità di vita. Il trapianto è stato eseguito con successo all’ospedale Santa Maria della Misericordia di Udine, confermando che la solidarietà non conosce età e che l’altruismo può superare ogni barriera anagrafica.

I numeri dei trapianti a Udine

L’intervento rientra in un percorso già avviato con impegno dal nosocomio friulano: dall’inizio del 2025 sono stati eseguiti 46 trapianti di rene, di cui 6 da vivente. Dal 2020, anno di avvio del programma dedicato, si contano 33 trapianti da donatore vivente. L’obiettivo è raggiungere il 20% di interventi da vivente sul totale annuo, incrementando così le possibilità di cura per molti pazienti.

L’intervento e il decorso

L’operazione è stata portata a termine con successo dall’equipe della Clinica Chirurgica diretta dal professor Terrosu, in collaborazione con la Struttura di Nefrologia e Dialisi guidata dal dottor Boscutti. Entrambi i pazienti hanno avuto un decorso post-operatorio regolare e la ricevente oggi gode di una funzionalità renale stabile e soddisfacente.

“Essere anziani non significa non poter donare”

A colpire in particolare è stata l’età del donatore. «L’anzianità non deve essere vista come un fattore di esclusione – ha spiegato il dottor Boscutti –. L’invecchiamento dell’organo è soggettivo e non sempre rappresenta un limite. Questo trapianto dimostra che anche un anziano può donare con successo a un soggetto più giovane».
La dottoressa Patrizia Tulissi ha evidenziato la complessità degli interventi da donatore vivente: «È fondamentale valutare con attenzione rischi e benefici, mettendo al centro la sicurezza del donatore e del ricevente».

La donazione come messaggio universale

Il caso udinese non rappresenta solo un successo clinico, ma anche un messaggio di speranza e responsabilità collettiva. I medici ricordano infatti che chiunque può dichiarare la propria volontà di donare in occasione del rinnovo della carta d’identità. Un gesto semplice, che può trasformarsi in un atto capace di salvare vite anche oltre la propria esistenza.

Udine punto di riferimento nella trapiantologia

La vicenda ribadisce il ruolo dell’ospedale di Udine come centro di eccellenza nella trapiantologia. La direzione sanitaria sottolinea la volontà di continuare a sviluppare programmi innovativi, con l’obiettivo di offrire cure sempre più efficaci e di sensibilizzare la comunità sul tema della donazione.

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