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Salute

Medici di base, accordo da 7 milioni tra Regione e sindacati

Friuli-Venezia Giulia, intesa Regione-sindacati su medici di base: novità per orari, Case di comunità e assistenza

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Medico di base
Medico di base ( © Depositphotos)

Dopo un confronto durato oltre due anni e mezzo, la Regione Friuli-Venezia Giulia e i sindacati dei medici di medicina generale hanno raggiunto un’intesa sul nuovo Accordo integrativo regionale. L’intesa, che vale circa 7 milioni in più sul bilancio regionale, sarà presto portata in giunta con la delibera proposta dall’assessore alla Salute Riccardo Riccardi.
Riccardi ha definito l’intesa “uno degli atti più complessi e importanti degli ultimi anni”, ricordando come i precedenti accordi risalissero al 2016 e addirittura al 2005.

Le novità organizzative ed economiche

Il nuovo quadro introduce importanti modifiche sia sul piano organizzativo sia su quello economico.
Nelle Case di comunità, istituite dal decreto ministeriale 77, i medici di base entreranno su base volontaria, con possibilità di svolgere attività aggiuntive retribuite a 60 euro l’ora, fino a un massimo di 10 ore settimanali.

Un’altra innovazione riguarda l’ampliamento degli orari degli ambulatori di cure primarie, che dovranno garantire l’apertura dal lunedì al venerdì, dalle 8 alle 20, aumentando così la disponibilità per i cittadini.

Sul fronte dell’assistenza domiciliare e nelle residenze per anziani, viene abbandonato il sistema dei minutaggi rigidi: al loro posto, rimborsi flessibili legati agli accessi effettivi, per rendere il servizio più aderente ai bisogni reali.

Maggiore tutela per i professionisti

Tra i punti ritenuti più innovativi dai sindacati c’è la riduzione del numero massimo di assistiti per alcune categorie di medici. Donne in gravidanza o maternità, padri in congedo, medici con disabilità certificata o che svolgono il ruolo di caregiver potranno avere un tetto ridotto a mille pazienti, con redistribuzione degli eccedenti nelle Aggregazioni funzionali territoriali.

A partire dal 2026, inoltre, ogni medico riceverà un contributo economico per assumere un collaboratore di studio – amministrativo o infermieristico – con un monte ore proporzionale al numero di pazienti seguiti. Una misura considerata indispensabile dai sindacati per alleggerire i carichi di lavoro e migliorare la qualità del servizio.

Le prospettive future

L’assessore Riccardi ha confermato che già con l’assestamento autunnale di bilancio verranno individuate ulteriori risorse per consolidare il ruolo dei medici nelle Case di comunità.
“Abbiamo chiuso entro settembre un pacchetto di accordi tutt’altro che scontati – ha commentato – e ora siamo già al lavoro sulle linee di gestione per il 2026”.

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