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Incendio alle Ferriere Nord: 450 operai in cassa integrazione

Incendio alle Ferriere Nord di Osoppo: stop produttivo e cassa integrazione per oltre 400 lavoratori fino a fine novembre

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Incendio - Incendio Ferriere Nord di Osoppo
Incendio ( © Depositphotos)

L’incendio che ha colpito mercoledì scorso un trasformatore elettrico nello stabilimento Ferriere Nord del Gruppo Pittini, ad Osoppo, continua a produrre conseguenze pesanti. L’azienda ha infatti comunicato ai sindacati l’attivazione della cassa integrazione ordinaria per circa 450 dipendenti, a causa dell’interruzione della produzione che proseguirà almeno fino alla fine di novembre.

Coinvolte acciaieria, laminatoio e metallurgica

Il fermo produttivo non riguarda solo l’acciaieria – direttamente colpita dall’incendio – ma anche il laminatoio e la metallurgica, reparti strettamente collegati al ciclo di lavorazione dell’acciaio. Nel dettaglio, i lavoratori coinvolti sono circa 215 nell’acciaieria, 120 nel laminatoio e altri 120 nella metallurgica, dove tuttavia l’impatto sarà più contenuto. Secondo quanto comunicato, la sospensione durerà tra quattro e sei settimane, con la possibilità di una proroga legata ai tempi dei lavori di ripristino.

Uilm: parte del personale sarà impiegata in attività di supporto

Il sindacato Uilm ha riferito che l’azienda sta valutando la possibilità di impiegare parte del personale in attività di manutenzione o supporto operativo, in modo da ridurre la perdita di reddito dei lavoratori.
Grazie a questa soluzione, la riduzione salariale potrebbe essere contenuta intorno al 10-15 per cento, evitando un impatto economico più grave per le famiglie coinvolte.

Danni stimati oltre il milione di euro

Le stime dei danni sono ancora in corso, ma secondo le prime valutazioni superano il milione di euro solo per quanto riguarda i danni diretti. A questi si sommano gli effetti indiretti sulla produzione, che potrebbero pesare ulteriormente sul bilancio aziendale. Non si esclude, inoltre, che la tradizionale fermata natalizia possa essere ridotta o rimodulata, per consentire il recupero della produzione perduta e accelerare il ritorno alla piena operatività dell’impianto friulano.

Un duro colpo per il territorio

Lo stabilimento di Osoppo, cuore pulsante del Gruppo Pittini, rappresenta una delle realtà industriali più importanti del Friuli-Venezia Giulia, con centinaia di posti di lavoro diretti e un vasto indotto. Il blocco temporaneo della produzione, pur necessario per motivi di sicurezza, costituisce un duro colpo per l’economia locale, che risente delle difficoltà di un comparto già provato da costi energetici elevati e rallentamenti internazionali.

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