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Gemona del Friuli: sequestrati bovini maltrattati in un allevamento abusivo

Gemona del Friuli, scoperto allevamento abusivo: sequestrati bovini maltrattati e resti animali interrati

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Allevamento di bovini
Allevamento di bovini ( © Depositphotos)

Un’ordinaria ispezione si è trasformata in una vera e propria operazione di polizia giudiziaria nel gemonese. Nei giorni scorsi i Carabinieri forestali del Centro anticrimine natura – distaccamento di Tolmezzo, con il supporto del personale veterinario dell’Asufc, hanno scoperto gravi irregolarità in un’azienda agricola di Gemona del Friuli specializzata nell’allevamento di bovini.

L’intervento, nato come verifica di routine, ha portato alla luce una situazione di degrado e maltrattamento animale che ha richiesto l’immediato intervento delle autorità competenti.

Sequestrati gli animali maltrattati

Durante il controllo, i militari hanno riscontrato condizioni di detenzione estremamente precarie: circa trenta bovini vivevano in uno stato di sofferenza fisica e ambientale ritenuto incompatibile con la loro natura.
Gli animali sono stati sequestrati e trasferiti in una struttura adeguata, mentre il titolare dell’azienda è stato iscritto nel registro degli indagati.

Le verifiche si sono poi estese anche ai terreni circostanti, dove – con l’ausilio di un georadar e la collaborazione della Protezione civile – sono emerse anomalie nel sottosuolo. Gli scavi successivi hanno rivelato la presenza di resti ossei di almeno nove bovini, insieme a cumuli di rifiuti da demolizione. Tutta l’area è stata immediatamente posta sotto sequestro.

Nel corso delle indagini, i Carabinieri hanno rinvenuto anche 60 marche auricolari per bovini, alcune delle quali risultate riconducibili ad animali recentemente dichiarati scomparsi.

Le ipotesi di reato e le indagini in corso

A carico dell’allevatore sono state formulate tre ipotesi di reato:

  • Maltrattamento e detenzione di animali in condizioni incompatibili con la loro natura;
  • Smaltimento illecito di rifiuti non pericolosi;
  • Falsità ideologica in atto pubblico.

Le indagini proseguono per chiarire ogni aspetto della vicenda e per accertare eventuali responsabilità di altre persone coinvolte nella gestione dell’allevamento.

Un caso che riaccende i riflettori sulla necessità di controlli rigorosi negli allevamenti e sul rispetto delle norme di tutela degli animali e dell’ambiente.

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