Trieste
Trieste, Harry’s Piccolo mantiene le due stelle Michelin: nuova sede e boom di ospiti in soli tre mesi
L’Harry’s Piccolo di Trieste conferma le sue due stelle Michelin: un riconoscimento importante nel primo anno nella nuova sede di Palazzo Dreher
La riconferma delle due stelle Michelin non è mai un traguardo scontato, soprattutto quando arriva in un anno di grandi cambiamenti. L’Harry’s Piccolo, ristorante stellato di via San Nicolò a Trieste, guidato dagli chef Matteo Metullio e Davide De Pra, ottiene nuovamente il prestigioso riconoscimento nella 71ª edizione della Guida Michelin Italia, presentata oggi 19 novembre al Teatro Regio di Parma.
Un risultato che premia una fase intensa, segnata da una nuova sede, una nuova energia e una visione gastronomica che evolve nel segno della continuità.
La nuova casa: Palazzo Dreher
Trasferitosi lo scorso agosto nella raffinata cornice di Palazzo Dreher, l’Harry’s Piccolo ha trovato “una nuova casa in cui ci sentiamo già da sempre”, come raccontano gli chef. In soli tre mesi di apertura, il ristorante ha accolto oltre 1300 ospiti, un segnale evidente della curiosità e della fiducia del pubblico verso questa nuova dimensione.
Il trasferimento è stato più di un semplice cambio di indirizzo: è la scelta di uno spazio che riflette la filosofia degli chef, fatto di armonia, trasparenza e condivisione.
Una cucina senza barriere
Tra le novità più apprezzate della nuova sede c’è la cucina aperta sulla sala, una soluzione che cancella la distanza tra chef e ospiti e permette di assistere da vicino al lavoro della brigata. Un ambiente pensato per rendere l’esperienza “più immersiva, più vera”, dove ogni dettaglio contribuisce a creare una relazione autentica tra chi prepara i piatti e chi li assapora.
Metullio e De Pra definiscono questo assetto come un luogo “in cui stare, soprattutto insieme”, sottolineando il desiderio di costruire un rapporto diretto con la loro clientela.
Il valore della riconferma
La notizia della riconferma delle due stelle Michelin riempie di orgoglio i due chef, che parlano di “certezza di essere sulla strada giusta”. Dopo mesi di lavoro intenso nella nuova location, vedere riconosciuta la propria identità gastronomica è per loro la prova che il progetto sta prendendo forma proprio come immaginato.
“È bello vedere che tutto quello che avevamo sognato oggi prende forma attraverso gli occhi dei nostri ospiti”, dichiarano. Una frase che sintetizza il cuore della loro filosofia: un percorso costruito ogni giorno, piatto dopo piatto, insieme a chi siede a tavola.
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