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Trieste risale nella classifica del Sole 24 Ore, ma la realtà è un’altra: i dati che preoccupano

Trieste guadagna due posizioni nella classifica sulla Qualità della Vita del Sole 24 Ore, ma i dati nascosti raccontano una città affaticata, litigiosa e con gravi criticità socio-economiche

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Trieste - Qualità della Vita Trieste
Trieste ( © Depositphotos)

Trieste guadagna due posizioni nella classifica sulla Qualità della Vita del Sole 24 Ore, un dato che potrebbe far pensare a una ripresa. Ma la realtà è molto più complessa. Se Udine conquista il podio, il capoluogo giuliano invece “rosica” e mostra lacune profonde quando si analizzano i parametri nel dettaglio. La nuova edizione dell’indagine chiarisce infatti come dietro un lieve miglioramento si nasconda un quadro fragile e contraddittorio.

Cosa non funziona: economia debole e servizi insufficienti

Partendo dagli indicatori economico-sociali meno pesanti, Trieste mostra un’inflazione che penalizza la città, piazzandola all’83° posto. Non va meglio nel settore produttivo: aumenta il numero delle imprese che chiudono, mentre il dato sui medici di medicina generale resta inferiore alla media nazionale, evidenziando un sistema sanitario territoriale sotto pressione.

Sul fronte della sostenibilità, la città registra performance deludenti: energia elettrica da fonti rinnovabili, raccolta differenziata e illuminazione pubblica sostenibile presentano valori problematici. Anche il livello di istruzione mostra limiti significativi: i triestini over 25 hanno studiato, in media, non oltre due anni dopo il percorso obbligatorio, dato che pesa sulla competitività futura.

Giustizia civile, criminalità informatica e conflittualità: Trieste soffre

Le criticità più gravi emergono però guardando alla giustizia e alla sicurezza. I procedimenti civili durano a Trieste il doppio rispetto alla media italiana, segno di una macchina amministrativa che procede al rallentatore e incide sulla vita di cittadini e imprese.

Allarmante è anche il dato sulle truffe e frodi informatiche, dove la città si colloca all’ultimo posto nazionale. Subito dietro si registra una litigiosità molto elevata, che porta Trieste al penultimo posto: un indicatore che racconta una comunità frammentata, esposta a conflitti e contenziosi.

A pesare ulteriormente è l’indice della solitudine, dove il capoluogo giuliano conquista il primato negativo come città più sola d’Italia. Un fenomeno che si intreccia con l’invecchiamento demografico e con l’erosione della coesione sociale.

Delitti e politica: altri segnali preoccupanti

Il numero dei delitti ogni 100 mila abitanti risulta ben più alto rispetto alla media nazionale, un dato che conferma un clima di insicurezza percepita e reale.

Infine, un campanello d’allarme che dovrebbe interessare tutti gli elettori, di qualsiasi orientamento: Trieste è ultima in Italia per presenza di amministratori comunali sotto i 40 anni. Una fotografia che racconta una classe dirigente poco rinnovata e difficoltà nel creare spazi per le nuove generazioni.

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