Cronaca & AttualitàRegione FVG
Viabilità in FVG, firmata l’intesa per il controllo unificato dei flussi
Accordo strategico tra Autostrade Alto Adriatico e FVG Strade per una gestione integrata e digitale del traffico in Friuli-Venezia Giulia. Condivisione dati, prevenzione criticità e logistica più efficiente

È stato firmato oggi a Trieste l’accordo di cooperazione tra Autostrade Alto Adriatico e FVG Strade, un’intesa che apre una nuova fase nella gestione dei flussi veicolari del Friuli-Venezia Giulia. Un patto strategico che – come sottolineato dall’assessore regionale a Infrastrutture e territorio Cristina Amirante – rappresenta un investimento essenziale per una mobilità più sicura, più efficiente e fortemente connessa, in un territorio dal ruolo sempre più cruciale nei collegamenti tra Nordest, Europa centro-orientale e Mediterraneo.
Cooperazione e dati condivisi
L’accordo firmato dai presidenti Marco Monaco (Autostrade Alto Adriatico) e Simone Bortolotti (FVG Strade) definisce un sistema avanzato di scambio strutturato di dati, programmi e tecnologie utili a monitorare e gestire i flussi veicolari lungo le principali arterie regionali.
Grazie all’integrazione tra i sistemi dei due enti, sarà possibile:
- analizzare in tempo reale la provenienza, destinazione e percorrenza dei veicoli;
- monitorare incidenti ed emergenze;
- sviluppare meccanismi predittivi per prevenire criticità;
- programmare con maggiore precisione le opere infrastrutturali necessarie.
Amirante evidenzia come i dati dinamici rappresentino lo strumento decisivo per capire le reali necessità del territorio: “Penso – ha detto – agli assi come il Cimpello-Sequals-Gemona, per i quali sono in corso studi mirati”.

L’assessore regionale Cristina Amirante con il presidente di Autostrade Alto Adriatico Marco Monaco e il presidente FVG Strade Simone Bortolotti
Logistica più efficiente: un vantaggio per imprese, porto e traffico merci
Particolare importanza è data al traffico merci, sempre più rilevante in una regione incarnata come punto di snodo strategico internazionale.
L’accordo consentirà l’ottimizzazione dei flussi dal porto di Trieste verso Venezia e viceversa, la gestione coordinata dei trasporti eccezionali, che solo FVG Strade tratta in 9.000 pratiche all’anno e una pianificazione più tempestiva dei percorsi alternativi in caso di carichi particolari.
La crescita dei volumi parla chiaro: nel 2024 la rete di Autostrade Alto Adriatico (216 km) ha registrato 54 milioni di transiti, +20 milioni rispetto al 2002 e +5 milioni rispetto al 2020, con un trend 2025 ancora in aumento.
Una rete coordinata di oltre 1.200 km
Autostrade Alto Adriatico e FVG Strade operano complessivamente su oltre 1.200 km di rete viaria regionale.
Già nel 2024 i due enti avevano introdotto un modello di collaborazione unico nel Paese, garantendo risposta H24, compresi weekend e festivi, un’attivazione rapida del personale reperibile, un intervento coordinato delle ditte convenzionate e una gestione tempestiva delle emergenze lungo tutta la rete.
Un approccio che oggi viene formalizzato e potenziato, rendendo il sistema regionale più resiliente e moderno.
I contenuti dell’accordo: integrazione, digitalizzazione, progetti sperimentali
Nel dettaglio, il documento prevede:
- integrazione dei sistemi digitali e scambio strutturato dei dati di traffico;
- condivisione dei piani operativi per una gestione coordinata della logistica regionale;
- sviluppo di progetti sperimentali di digitalizzazione e monitoraggio;
- cooperazione nel rispetto delle funzioni istituzionali dei due enti;
- nomina dei referenti tecnici: Davide Sartelli per Autostrade Alto Adriatico e Luca Vittori per FVG Strade.
La validità dell’accordo è fissata al 31 dicembre 2026, con possibilità di proroga.
Un investimento sul futuro della mobilità regionale
Per l’assessore Amirante, la gestione integrata dei flussi rappresenta molto più di una semplice collaborazione: è una leva strategica per attrarre imprese, sviluppare nuove tecnologie e rendere il Friuli-Venezia Giulia un territorio sempre più competitivo.
“Le infrastrutture sono un asset fondamentale per lo sviluppo economico – ha concluso – e la condivisione dei dati è una chiave determinante per migliorare sicurezza e qualità della mobilità regionale”.
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