Cronaca & AttualitàRegione FVG
Sono 139 milioni i nuovi contributi del FVG per nascite e autonomia giovanile
Il Friuli-Venezia Giulia investe 139 milioni per natalità, giovani e occupazione femminile: fino a 500€ al mese per il primo anno del bambino e contributi fino a 40mila€ per la prima casa delle madri under 30
La nuova legge di Stabilità 2026 porta con sé una delle manovre più incisive degli ultimi anni sul fronte delle politiche familiari. Il Friuli-Venezia Giulia mette infatti in campo 139 milioni di euro nel triennio per sostenere natalità, autonomia giovanile e occupazione femminile. Una scelta che punta a invertire il trend demografico e rafforzare il welfare regionale grazie a misure economiche strutturali e continuative.
Un sostegno mensile fino a 500 euro per il primo anno di vita del figlio
Il fulcro della manovra è il nuovo contributo economico destinato alle madri per i primi dodici mesi del bambino.
La Regione ha stanziato 32 milioni di euro, prevedendo 250 euro al mese per tutte le mamme in possesso di Carta Famiglia e con ISEE fino a 35mila euro e 500 euro al mese per le madri under 30.
Si tratta di un aiuto diretto che mira a ridurre i costi legati ai primi mesi di vita del neonato e ad alleviare il peso economico che spesso induce le famiglie a rimandare la nascita del primo figlio.
Fedriga: “Una misura senza precedenti in Italia”
Il governatore Massimiliano Fedriga ha definito l’iniziativa come una misura di straordinaria importanza, sottolineando il ruolo pionieristico del Friuli-Venezia Giulia: “Siamo la prima Regione in Italia a operare con questa intensità a favore della natalità. Non è solo un aiuto economico, ma un investimento strutturale che offre prospettive e certezze alle famiglie e sostiene le madri più giovani”.
Fedriga ha ricordato il quadro demografico regionale con un’età media al primo parto di 31,7 anni e un tasso di fecondità di 1,2 figli per donna. Numeri che evidenziano la necessità di scelte politiche energiche.
Fino a 40mila euro per l’acquisto della prima casa delle giovani madri
Un altro pilastro della manovra riguarda l’autonomia abitativa.
Le madri under 30 potranno contare su un contributo a fondo perduto fino a 40mila euro, pari al 50% del costo di acquisto della prima casa (valore massimo: 200mila euro).
La misura, finanziata con 82 milioni di euro nel triennio, richiede che l’immobile sia intestato o cointestato alla madre, un elemento pensato per rafforzarne l’indipendenza economica.
Rosolen: “Accesso per chi studia, lavora o è in cerca di occupazione”
L’assessore regionale alla Famiglia Alessia Rosolen ha chiarito i requisiti:
- Residenza in Friuli-Venezia Giulia da almeno 12 mesi;
- Carta Famiglia e ISEE entro 35mila euro;
- Essere occupata, oppure impegnata in percorso formativo, o disoccupata ma con DID attiva.
Un approccio pensato per includere non solo lavoratrici stabili, ma anche giovani madri che stanno costruendo il proprio percorso professionale.
Estesa la dote per l’autonomia dei giovani
L’emendamento jolly riduce inoltre da 24 a 12 mesi il periodo minimo di residenza richiesto per accedere alla misura che sostiene il percorso di autonomia dei giovani, ampliando così la platea dei beneficiari.
Un investimento complessivo che supera 98 milioni per il solo 2026
Alle nuove misure si sommano risorse già allocate per il sostegno alle famiglie:
- 31,5 milioni per l’abbattimento delle rette dei nidi;
- 36,5 milioni per la Dote Famiglia;
- 1,5 milioni per centri estivi, doposcuola e supporto alla genitorialità;
- 7,5 milioni per l’abbattimento mutuo alla nascita del terzo figlio;
- 10 milioni per il bonus pensioni Fvg;
- 1 milione per l’autonomia dei giovani
Un pacchetto che consolida un modello regionale orientato a favorire natalità, stabilità familiare e occupazione femminile.
Una strategia demografica ambiziosa
Il Friuli-Venezia Giulia si pone così come laboratorio nazionale di politiche demografiche innovative, combinando incentivi economici, sostegno ai servizi e interventi sulla dimensione abitativa.
Un approccio che mira non solo a invertire la curva della natalità, ma anche a trattenere i giovani, aumentare l’occupazione femminile e rendere il territorio più attrattivo.
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