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Mauro Ottolini: un viaggio immaginifico tra i Caraibi ed il Garda

Concerto ed intervista con il funambolico musicista veronese che con Sea Shell chiude San Vito Jazz – Estate, per la soddisfazione di ERT e Comune

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foto: Luca A. d'Agostino/Phocus Agency © 2020

SAN VITO AL TAGLIAMENTO – Sea Shell by Mauro Ottolini è un progetto talmente unico ed originale che si potrebbe star a descrivere per ore e non rendere un decimo della forza propulsiva di quanto esso esprima dal vivo. Chi conosce Mauro Ottolini è ben consapevole della vulcanicità del Personaggio, ed uso la P maiuscola. Ma quando prende le conchiglie in mano e le porta alla bocca… allora il nostro va letteralmente oltre! L’ascoltatore viene catapultato in un viaggio immaginifico Lago di Garda – Caraibi e ritorno. Ma forse anche senza ritorno.

Sea Shell non è solo musica, ma sopra-tutto filosofia, etica, ambiente: lungi da qualsiasi approccio demagogico sembra più che mai attuale, scorrendo sui social foto di mascherine, guanti, amuchine varie su altrettanto varie spiagge. <<Tutti bravi a lanciare messaggi arrampicandosi sulle piante>>, rincara Otto <<ma il messaggio vero è il rispetto, che non è così semplice; oggigiorno sono i bambini che insegnano agli adulti questa cosa, il mondo si è capovolto: tagliano piante in tutta Italia, secolari, rifilandoci tante motivazioni che poi è una sola… i soldi!>>

<<Anche per questo abbiamo fatto un disco con supporto ecologico usa e getta, che poi se non ti piace lo butti via e non inquini!>> che poi per la cronaca andrà a ruba nel post concerto; <<non c’è guadagno praticamente, eco-friendly, e l’unica cosa che inquina è il bollino SIAE che è di plastica!>> irriverenza, first. <<All’interno c’è un mantra per il mare, aborigeno, di buon auspicio, e non a caso è stato patrocinato da Greenpeace, Andrea Purgatori, Legambiente.>>

Il disco, come si diceva una volta, è probabilmente la prima esperienza a livello mondiale di registrazione dove non ci sono strumenti musicali! Un intero album “suonato” solo da conchiglie (di tutto il mondo), suoni della natura, percussioni naturali, materiale percosso, cartoni, lavatrici abbandonate, acqua, pentole, oggetti plastici con set costruiti con cose assurde, i versi delle balene sott’acqua registrati in Costa Rica, insomma un unicum a dir poco.

Dal vivo l’esperienza risulta decisamente più ritmica, con l’inserimento della chitarra elettrica di Enrico Terragnoli in direzione primissimo Santana, e con volumi che salgono un po’ troppo oltre la barriera corallina. La navigazione è coordinata dai giri di contrabbasso di Giulio Corini, perno pacifico di Sea Shell, musicista straordinario nonché sosia di Emanuele Filiberto di Savoia, il quale cadenza con consumata maestria le ondate percussive di Maurilio Balzanelli e Simone Padovan. All’elettronica, voce e sketch da macchietta della commedia anni ‘70 l’imprevedibilità atlantica di Vincenzo Vasi. Saldo al timone, 8, captain Achab con licenza da Poseidone: conchiglie di ogni misura, trombone, direzione, simpatia, carisma, bravura.

Parole di sincera stima per Flavio Massarutto, direttore artistico: <<un festival serio, impegnato nei confronti dei musicisti, che mantiene la parola data!>>

Un’ultima curiosità, nel chiedergli come sia stata l’esperienza di Sanremo al fianco di Raphael Gualazzi: <<quando ti ho visto mi sono detto… è lui o non è lui?! Avete portato grande freschezza e quasi la suggestione che su quel palco si possa fare anche della buona musica>>.

<<Guarda, è solo una lontana suggestione>> (sorride), <<con l’Orchestra Ottovolante abbiamo accompagnato un grande musicista oltre che un amico: insomma, una bella esperienza in quel baraccone tutta chiacchiera, gossip, lustrini e paillettes abbiamo cercato di portare anche… dei musicisti!>>

Il prossimo appuntamento per i fans di Ottolini è per il 13 agosto in quel di Udine, dove salirà sul palco con i Licaones assieme all’amico Francesco Bearzatti. Una parola per descrivere l’evento? Imperdibile.

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