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Fieste de Patrie 2021: ecco la riproduzione tattile della bandiera del Friuli

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Il Museo del Duomo di Udine ospita l’esemplare più celebre e antico della Bandiera del Friuli, il settimo vessillo più antico d’Europa (XIV secolo) e tutt’oggi simbolo più conosciuto del Friuli. In occasione della Fieste de Patrie dal Friûl, il Comune di Udine e l’ARLeF hanno fatto dono al Museo della riproduzione tattile del celebre vessillo per ciechi e ipovedenti, corredata di testo descrittivo in Braille. Al fine di valorizzare ancor di più la Bandiera e la sua storia, hanno inoltre fatto realizzare dei pannelli informativi trilingue (italiano-friulano-inglese) per i turisti, posti all’esterno del Museo.

Il pannello tattile – realizzato da 3D-Archeolab, specializzata nella realizzazione di percorsi museali per questo segmento – sarà inaugurato domenica 12 settembre, nell’ambito delle celebrazioni della Fieste de Patrie dal Friûl 2021, in occasione della visita delle autorità che, accompagnate dal Sindaco Fontanini, renderanno omaggio all’antica Bandiera del Friuli. «Il Friuli vanta non solo uno dei primi parlamenti a livello europeo, quel Consiglio della Patria del Friuli che fu l’organo legislativo del Patriarcato di Aquileia, ma anche la settima bandiera più antica d’Europa il cui simbolo è ancora oggi fortemente sentito dal nostro popolo e capace di rappresentare, per i friulani residenti all’estero, un legame vivo e profondo con questa terra. Oggi, – ricorda Pietro Fontanini, sindaco di Udine – grazie al Comune di Udine e all’ARLeF, questa bandiera viene ricreata in 3D in occasione della Fieste de Patrie dal Friûl, diventando in questo modo accessibile anche alle persone cieche e ipovedenti. Si tratta di un’iniziativa dal valore fortemente culturale, perché quello dell’accessibilità è un diritto che riguarda non solo gli spazi pubblici e i servizi al cittadino ma anche la nostra storia e i simboli del nostro vivere insieme». «La Bandiera del Friuli è simbolo di una condivisione di valori – sottolinea il Presidente dell’ARLeF, Eros Cisilino – e riconoscersi nel medesimo simbolo significa condividere passato e futuro. Rendere fruibile l’antico vessillo a persone con disabilità visive è un atto inclusivo che offre loro un’esperienza di visita più profonda, è un piccolo ma importante contributo all’abbattimento delle barriere sensoriali-percettive, che ancora oggi rappresentano un limite non trascurabile. Inoltre, accedere al patrimonio culturale, che in questo caso è anche identitario, è un diritto di tutti. Infine, attraverso i pannelli posti all’esterno del Museo abbiamo voluto sottolineare ai tanti turisti, ma anche ai friulani, quali bellezze esso racchiuda insieme alla Bandiera del Friuli». «L’esemplare del vessillo patriarcale, nella sua singolarità storica e simbolica, costituisce un esempio particolare di “ricamo ad applicazione” che per l’ambito trecentesco, a cui fin qui è stato assegnato, è alquanto raro – spiega la direttrice del Museo Maria Beatrice Bertone -. Questa è un’occasione per valorizzare e rinnovare l’attenzione verso la nostra realtà, da sempre impegnata nell’accessibilità e nel promuovere e tutelare la storia del nostro territorio». La Bandiera del Friuli è un magnifico drappo quadrangolare di seta color grigio-azzurro, al cui centro è disposta un’aquila con il capo rivolto a sinistra. Il corpo, le zampe e le ali sono di colore giallo, gli artigli di colore rosso.

La sua origine risale ai tempi dello Stato patriarcale di Aquileia, detto anche Stato patriarcale friulano, che dal 1077 al 1420 governò, nell’ambito del Sacro Romano Impero, la Patria del Friuli. Il vessillo faceva parte del corredo funerario del patriarca Bertrando di Saint Geniès, rimasto sulla cattedra di Aquileia dal 1334 al 1350 e barbaramente ucciso da una congiura di nobili friulani. Il simbolo dell’aquila, lo confermano i ritrovamenti numismatici, caratterizzava lo Stato patriarcale friulano già ai tempi di Volchero di Erla, Patriarca di Aquileia dal 1204 al 1218. All’antico vessillo, conservato nel Museo del Duomo, si ispira la moderna bandiera del Friuli, definita e riconosciuta con la legge regionale 27/2001. Essa viene esposta ufficialmente nei luoghi pubblici dei comuni di lingua friulana, accanto alla bandiera della Regione Autonoma Friuli-Venezia Giulia, a quella italiana e a quella della UE.

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