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Economia & Lavoro

Lima Corporate, niente premio di produzione per il 2021. Scatta lo stato di mobilitazione

Fim e Fiom: «Decisione inaccettabile della proprietà, è la prima volta in vent’anni di contrattazione»

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SAN DANIELE – Dopo una trattativa di molti mesi sul rinnovo degli accordi integrativi, rilevatasi infruttuosa, le segreterie territoriali Fim-Cisl e Fiom-Cgil e le Rsu di Lima Corporate hanno deciso di aprire una fase di mobilitazione, proclamando il blocco totale dello straordinario ed un primo pacchetto di 16 ore di sciopero.

Le motivazioni che hanno portato a questa decisione, assunta al termine di un’assemblea con i lavoratori e le lavoratrici, tenutasi il 4 novembre nello stabilimento di Villanova di San Daniele, sono da ritrovarsi nel rifiuto, da parte della direzione aziendale, di elargire un premio di produzione per l’anno 2021. Dopo una prima e apparente disponibilità al confronto, trascorsi dieci mesi di discussione e trattativa, la direzione aziendale ha dichiarato l’indisponibilità alla distribuzione del premio ai dipendenti, cosa mai successa in oltre vent’anni di contrattazione sindacale.
«Questo tipo di comportamento da parte della direzione aziendale e della proprietà, il fondo svedese Eqp, non è tollerabile», dichiarano Fabiano Venuti della Fim-Cisl e David Bassi della Fiom-Cgil, «perché l’impegno e la dedizione di tutti i lavoratori hanno permesso di raggiungere, in questo 2021, un risultato di tenuta globale della società, con un miglioramento delle performance aziendali in questa fase complicatissima, ancora fortemente condizionata dalla pandemia».

Ai motivi della vertenza aziendale, aggiungono i due sindacalisti, «si uniscono quelli della mobilitazione nazionale promossa da Cgil Cisl e Uil nei confronti del Governo, che alla data odierna non ha ancora fornito risposte soddisfacenti alle richieste formulate dai sindacati sulla riforma delle pensioni, sugli ammortizzatori sociali e sulla destinazione dei fondi del Pnrr».

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