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Aiom: “In Fvg va resa operativa la rete oncologica regionale”

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FVG – Attivare e rendere al più presto operativa la Rete Oncologica Regionale in Friuli Venezia Giulia. E’ quanto hanno concordato le Istituzioni regionali, insieme agli specialisti dell’Associazione Italiana di Oncologia Medica (AIOM) e ai rappresentanti dei pazienti di Senior Italia FederAnziani. L’impegno è stato preso in seguito ad un meeting virtuale promosso da AIOM e FederAnziani nell’ambito del tour che le due associazioni stanno svolgendo per incontrare tutti gli assessori alla sanità del nostro Paese. “Il Friuli Venezia Giulia è una Regione piccola e complessa al tempo stesso – ha affermato Saverio Cinieri, Presidente Nazionale AIOM -. Può vantare, a livello di oncologia medica, ottimi professionisti e strutture sanitarie di livello internazionale. La priorità adesso deve essere mettere la Rete in grado di funzionare e uniformare così il livello d’assistenza. Finora il progetto è rimasto per ora solo sulla carta”.

“Ringraziamo AIOM e Senior Italia FederAnziani per la sollecitazione che ci hanno dato e siamo pronti a collaborare nell’interesse esclusivo dei pazienti – ha sottolineato Riccardo Riccardi, Vicegovernatore della Regione con delega alla Salute -. La pandemia da Covid-19 ha dimostrato quanto sia necessario e urgente la creazione di una Rete per armonizzare il sistema di cure che dobbiamo garantire”.

“Prossimità e territorio sono le due parole chiave che spiegano il funzionamento e gli obiettivi che si deve porre la nuova struttura sanitaria regionale – ha proseguito Gianna Zamaro, Direttore centrale salute, politiche sociali e disabilità del FVG -. Come ci è stato riconosciuto dagli stessi specialisti medici, l’assistenza che forniamo è di ottimo livello. Il problema è come assicurarla senza costringere malati e caregiver a viaggi di 80-100 chilometri”.

“La Rete rappresenta la soluzione migliore soprattutto tenendo conto delle nuove sfide dell’oncologia moderna – ha sottolineato Alessandra Bearz, Coordinatore AIOM per il FVG -. L’accesso alle terapie, per esempio, viene favorito se è attivo a livello regionale un Molecular Tumor Board (MTB) che permette una maggiore personalizzazione delle cure. Lo stesso avviene per i Percorsi Diagnostico Terapeutici Assistenziali (PTDA) che devono essere costituiti sempre a livello regionale e non di singola struttura sanitaria”.

“Il Covid-19 ha in parte distolto l’attenzione da quelle che sono le esigenze dei pazienti oncologici – conclude Roberto Messina, Presidente Nazionale di Senior Italia FederAnziani -. Ci dobbiamo attendere una nuova pandemia nei prossimi anni che è quella da cancro e già stiamo assistendo ad un aumento di casi. E’ perciò inevitabile che i sistemi sanitari vadano riorganizzati e messi nelle condizioni di rispondere ad una maggiore richiesta di cure. Bisogna ripartire dai singoli territori ed giunto in momento le Reti siano attive ed efficaci in tutte le Regioni della Penisola”.

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