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Cronaca & Attualità

Tornano a nuova vita spazi e reperti del Museo “Gortani” di Tolmezzo

Grazie al Bando Restauro 2021 della Fondazione Friuli,

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TOLMEZZO – Se il Museo carnico delle Arti popolari “Michele Gortani” di Tolmezzo può vantare una straordinaria collezione di materiali etnografici, tra le più significative d’Europa, è anche grazie all’imprescindibile sostegno della Fondazione Friuli, che da diversi anni, attraverso i bandi restauro, contribuisce al finanziamento di importanti progetti di recupero, adeguamento e restauro sia degli ambienti del Museo che delle sue preziose raccolte.
Anche grazie ai bandi restauro, infatti, gli oltre 4.000 oggetti che raccontano la storia, l’arte e le tradizioni della Carnia e delle sue genti, raccolti da Michele Gortani in quarant’anni di paziente indagine su tutto il territorio carnico, fanno parte di quel patrimonio che grazie al sostegno della Fondazione Friuli – come già sottolineato dal presidente Giuseppe Morandini – “le realtà locali sono riuscite a salvare e a ridare nella disponibilità delle comunità”.

Nel corso degli ultimi anni, grazie ai bandi, sono stati realizzati gli importanti lavori di adeguamento dell’impianto di illuminazione del museo e restaurati i quattro portoncini del porticato d’ingresso, da cui si accede alla biglietteria e al percorso espositivo, che ospita due affreschi trecenteschi. Sono stati, inoltre, restaurati alcuni pregevoli manufatti tessili, esemplari della raccolta museale dedicata a filatura e tessitura, settori centrali nella vita economica della Carnia per secoli, tuttora rappresentati da alcune realtà produttive di alta qualità.
Si tratta di interventi che hanno contribuito a dare una nuova veste agli spazi e alle collezioni del museo, rendendo questo luogo un vero e proprio unicum nel panorama non soltanto regionale.
Grazie al Bando 2021 è stato completato il restauro di parte del mobilio che compone la camera settecentesca, collocata al primo piano di palazzo Campeis: una serie di manufatti in legno di noce (culla, inginocchiatoio, armadio a muro e cassapanca), finemente intagliati, il cui motivo ornamentale predominante è la foglia d’acanto. Un pregevole esempio della lavorazione del legno in Carnia ma anche una testimonianza di grande valore storico.
Il restauro conservativo ed estetico è stato effettuato dalla ditta Francesco Candoni – Restauro opere d’arte di Cedarchis, Arta Terme.

Per chi ancora non conoscesse il Museo “Gortani”, e per chi volesse riscoprirlo, questo l’orario di apertura: da lunedì a venerdì, ore 9.00 – 13.00 e 15.00 – 18.00; sabato, domenica e festivi, ore 10.00 – 13.00 e 15.00 – 18.00. Per informazioni: tel. 0433 43233 / info@museocarnico.it / www.museocarnico.it.

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