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Cronaca & Attualità

Consorzio di Bonifica: quest’anno prezzi bloccati, gli aumenti arriveranno nel 2023

La presidente Clocchiatti: “Bisogna trovare fondi e abbiamo chiesto alla Regione di intervenire economicamente per dare respiro alle aziende agricole”

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UDINE – La buona notizia è che il canone di quest’anno resterà invariato, grazie alle riserve a disposizione del Consorzio di Bonifica Pianura Friulana, che gode di un bilancio in salute; quella “brutta” è che, purtroppo, tale beneficio non potrà ripetersi nel 2023, quando sarà necessario ritoccare le tariffe a cause dell’aumento del costo dell’energia.  Queste in sintesi le notizie fornite dall’ente consortili alle organizzazioni di categoria degli agricoltori (Coldiretti, Confagricoltura, Confederazione italiana agricoltori, Copagri) in un incontro tenutosi a Udine nella sede del Consorzio. “Non amiamo sfruttare le riserve che abbiamo in bilancio, frutto di risparmi, efficientamenti e bilanci in utile degli anni precedenti, ma tocca farlo perché per l’anno in corso non c’è la volontà di chiedere ulteriori sacrifici ai consorziati, a maggior ragione in un momento così complicato – ha riferito la presidente Rosanna Clocchatti -. Il prossimo anno, però, necessariamente il canone subirà un aumento. Bisogna trovare fondi e abbiamo chiesto alla Regione di intervenire economicamente per dare respiro alle aziende agricole”. Su questa indicazioni si è registrata piena convergenza di vedute fra il consorzio e le organizzazioni, tutte unite dalla preoccupazione di salvaguardare i redditi delle aziende agricole, ma consapevoli anche che l’equilibrio economico del consorzio debba essere assicurato perché, come è stato detto da più parti, “senza irrigazione non esiste agricoltura”.

Un altro importante punto toccato nella riunione riguarda i progetti del Pnrr su investimenti nella resilienza dell’agrosistema irriguo per una migliore gestione delle risorse idriche: quattro i progetti finanziati (per un totale di 21 milioni e 100 mila euro), di cui tre relativi a comuni di aree analoghe (Bicinicco, Castions di Strada, Gonars, Santa Maria la Longa, Pozzuolo e Mortegliano, ecc.), uno invece interessa la Bassa e in particolare i comuni di Aquileia, Precenicco e Latisana. Sono invece rimasti fuori gli altri sei progetti presentati dal consorzio (circa 40milioni di euro) che interessavano molti comuni del Medio Friuli. Tutti riguardano l’ammodernamento dei canali della rete irrigua. “La posizione in graduatoria dei nostri dieci progetti presenti non è stata modificata e pertanto tutti avrebbero dovuti essere finanziati – ha precisato il direttore Di Nardo -. In tutta Italia il Consorzio, e dunque la nostra regione (ndr: le opere interessate sono di proprietà regionale), risulta essere il più penalizzato, nonostante la bontà e l’urgenza di molti degli interventi richiesti. Il consorzio di Bonifica ha perciò incaricato lo Studio Ponti di chiedere l’accesso agli atti per poi valutare eventuali lesioni dei propri diritti. Ulteriori progetti relativi sempre all’ammodernamento della rete irrigua sono stati proposti lo scorso giugno al Mipaf; il decreto prevede da un finanziamento minimo per regione di 8,8 milioni – che andrà sicuramente al Consorzio in quanto unico richiedente della regione – fino a un finanziamento massimo, sempre per regione, di 35,2 milioni. La graduatoria finale dovrebbe essere approvata a breve.

I vertici del consorzio hanno poi illustrato gli aggiornamenti sulla condotta irrigua dallo scarico della centrale di Somplago, che comprendono l’approvazione del progetto definitivo dell’opera e la richiesta di finanziamento nell’ambito del Contratto istituzionale di sviluppo “Acqua bene comune”. Particolare soddisfazione è stata espressa al riguardo da tutte le organizzazioni di categoria, per le quali la condotta deve rappresentare un punto centrale dell’azione del consorzio e la cui realizzazione è attesa da decenni per garantire la risorsa idrica necessaria all’irrigazione in un contesto di salvaguardia ambientale del territorio e in particolare del fiume Tagliamento. L’opera, prima della sua realizzazione, dovrà acquisire le necessarie autorizzazioni regionali e in quella sede ci sarà il confronto con tutte le Istituzioni e i portatori di interessi.
Tornando al caro energia, a fine anno la bolletta energetica del Consorzio Bonifica Pianura Friulana si attesterà intorno ai 12 milioni di euro, a fronte dei 5.180.000 dallo scorso anno che pure rappresentava l’importo più alto dalla costituzione del Consorzio. “Si sta attuando pertanto ogni mezzo per contenere la spesa consortile e ridurre la perdita dell’esercizio che si preannuncia di notevole entità”, ha ribadito la presidente. La previsione per l’anno 2023 terrà dunque conto dei consumi e degli importi registrati nel 2022 per assicurare l’equilibrio economico finanziario del consorzio e consentire di proseguire nella sua attività irrigua e idraulica, contribuendo allo sviluppo economico delle aziende agricole e del territorio. Ecco nel dettaglio i consumi di quest’anno: nel periodo gennaio-settembre l’energia consumata è stata pari a 25.434.904 kWh, +15% rispetto al 2021, mentre i costi sono stati pari a 10.856.077 euro, ben +223% rispetto al 2021. I consumi e i costi dei prossimi mesi dipenderanno dalle precipitazioni piovose, in particolare nella Bassa Friulana.

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