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Messa Spadone, Riccardi: “Rito che rinsalda fede e speranza”

Il presidente del consiglio Zanin ha parlato di “solennità religiosa e tradizione pagana, maestosità e richiamo di popolo”

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CIVIDALE DEL FRIULI – “ll fortissimo legame che unisce le comunità del Friuli Venezia Giulia ai riti cristiani dell’Epifania del Signore è simbolo di una comunità che ha mantenuto salde le proprie radici, senza vacillare, nonostante tutte le difficoltà che ha dovuto affrontare nel passato e in particolare in questi ultimi anni, di dura prova. È una comunità che non vuole dimenticare la sua storia, che ne va orgogliosa e che si riunisce in questa data del così importante del calendario per rinsaldare l’alleanza con la propria terra e con le proprie tradizioni”.  Così il vicegovernatore della Regione Friuli Venezia Giulia Riccardo Riccardi che questa mattina ha preso parte alla Messa dello Spadone, antichissimo rito cristiano che si celebra nel giorno del 6 gennaio nel duomo di Cividale del Friuli alla presenza di numerose autorità religiose, militari e civili, tra cui il sindaco della Città Ducale, Daniela Bernardi.
“La forza di questa antichissima messa si sprigiona attraverso i suoi simboli precipui: la spada, l’evangeliario e l’elmo piumato del diacono, attraverso la ricchezza della sua gestualità, con le letture, i canti di antica melodia aquileiese, con la profonda solennità di tono gregoriano”, ha detto a margine Riccardi.

“La grandissima partecipazione della comunità al rito cristiano epifanico di Cividale del Friuli dà evidenza alla volontà di ognuno di voler superare, senza abbattersi, il momento di difficoltà che stiamo vivendo e di ringraziare, passati i momenti più duri della pandemia, di aver superato prove difficili, disarmanti, disorientanti, inespettate, con la consapevolezza di esserne usciti più forti nell’animo”, ha aggiunto il vicegovernatore. “Sappiamo che è ancora molto c’è da fare ma sappiamo anche che la comunità della nostra regione ha dentro a sé ha la capacità di reagire e di trasformare. Questa è la grande forza della popolazione che vive il Friuli Venezia Giulia, oggi come ieri. Che non dimentica i valori, che non teme il sacrificio, che non si lascia spaventare dalla difficoltà. Che è la prima a farsi avanti per aiutare gli altri dimenticando sé stessa, oltre ogni egoismo: questo è l’importante messaggio della messa epifanica, nella sua straordinaria coreografia che fa di questo rito non sono un importante momento di profonda riflessione ma anche momento di riconoscimento identitario, di unione oltre tutte le particolarità”, ha concluso Riccardi.

Presente alla cerimonia anche il presidente del Consiglio regionale, Piero Mauro Zanin. “Solennità religiosa e tradizione pagana, maestosità e richiamo di popolo: la Messa dello Spadone, rievocazione storica dell’ingresso del patriarca Marquardo von Randek nel 1366 a Cividale, simbolo del potere spirituale e al contempo militare e civile della Chiesa, ogni anno si rinnova nella capitale romana Forum Iulii. Ciò che forse non ricordiamo abbastanza è che già allora esisteva, sì, un uomo potente che decideva della vita e della morte dei suoi sudditi, ma al contempo anche lui doveva avvalersi del giudizio di un organo consultivo, legislativo, giudiziario e di governo quale era il Parlamento del Friuli di allora”. “La violenza – commenta ancora Zanin – è frutto soprattutto della decisione di singoli, perché quando un confronto è democratico, si trova sempre quella mediazione necessaria ad evitare lo scontro armato, che può rivelarsi aspro ma pur sempre diplomatico”. “A noi uomini di legge il dovere di tenere alta la bandiera della pace – conclude il presidente, che da sempre evoca il bisogno di esaltare le azioni di pace mentre molti sottolineano la necessità di una risposta belligerante alla guerra -, a conferma che tra due Paesi democratici non è mai scoppiato un conflitto armato, ma tutte le controversie sono sempre state appianate con il dialogo e la convivenza civile”.

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