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Cosa tenere in considerazione quando si sceglie un mutuo?

Alcuni consigli per una scelta consapevole

Selena Bernardi

Pubblicato

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Cosa tenere in considerazione quando si sceglie un mutuo

Quando si è in procinto di richiedere un mutuo per l’acquisto o per la ristrutturazione di una casa è opportuno fare attente valutazioni dal momento che siamo di fronte a un tipo di finanziamento che per sua natura ha una durata molto lunga (si va dai 5 ai 30 anni e più) e che è solitamente di importo considerevole.

Stiamo quindi parlando di un impegno finanziario che avrà per molto tempo un impatto notevole sul proprio bilancio familiare. Di seguito alcuni consigli per una scelta consapevole.

Capitale richiesto, tasso di interesse e durata del finanziamento

Il capitale che si vuole richiedere, il tasso di interesse applicato dalla banca e la durata del finanziamento sono tre fattori collegati strettamente fra loro poiché da essi scaturisce l’importo della rata mensile.

Il capitale che è possibile richiedere di norma non può superare l’80% del valore dell’immobile (se la casa che si intende acquistare ha un valore di 200.000 euro ci saranno concessi al massimo 160.000 euro); si devono poi considerare gli interessi, il cui importo dipende dal capitale richiesto, dal tasso di interesse e dalla durata del finanziamento; vanno poi considerate altre spese fra cui si ricordano quelle relative all’istruttoria della pratica, alla perizia, alla polizza scoppio incendio, all’imposta sostitutiva ecc.

Per avere un’idea precisa della rata è possibile ricorrere a un simulatore online, strumento messo a disposizione della banca che in brevissimo tempo, dopo l’inserimento di pochi dati, calcola la rata del mutuo e fornisce tutte le altre informazioni relative al finanziamento.

Se la rata risulta eccessiva si possono effettuare altre simulazioni riducendo il capitale richiesto e/o allungando la durata del finanziamento.

Il tipo di tasso: fisso o variabile?

In riferimento al tasso d’interesse, fattore da tenere in debita considerazione, si distinguono mutui a tasso fisso e mutui a tasso variabile.

Il mutuo a tasso fisso è un finanziamento in cui il tasso di interesse non subirà mai variazioni, a prescindere dalla durata del mutuo. L’importo della rata mensile sarà perciò sempre identico. Il debitore ha quindi ben chiaro fin dal primo momento quale sarà la cifra totale che andrà a sborsare perché ha scelto un tasso che non segue l’andamento del costo del denaro. L’immutabilità della rata è sicuramente un elemento da considerare nell’ottica della pianificazione finanziaria.

Totalmente diverso è il caso del mutuo a tasso variabile; in questa forma di finanziamento il tasso segue l’andamento del costo del denaro; se questo aumenta, la rata mensile risulterà più pesante, viceversa, la rata sarà meno onerosa. Diversamente dai finanziamenti a tasso fisso, in questo caso non si può conoscere in anticipo quale sarà l’esborso totale di denaro e quindi la pianificazione finanziaria risulta più complessa.

Qual è la scelta migliore? Non esiste in senso assoluto; in alcuni casi risultano più convenienti i mutui a tasso fisso, in altri periodi quelli a tasso variabile. È opportuno chiedere un consiglio al proprio commercialista, considerando anche che esiste la possibilità della rinegoziazione del mutuo, uno strumento che permette di cambiare le condizioni contrattuali quando gli oneri finanziari diventano eccessivamente pesanti da sostenere.

Il TAEG

Quando si valuta la scelta di un mutuo è molto utile effettuare confronti fra varie proposte basandosi sul TAEG, Tasso Annuo Effettivo Globale, indice che esprime percentualmente il costo effettivo del mutuo. In altre parole, se consideriamo due mutui di uguale importo e con la stessa durata, la scelta più conveniente è quella con il TAEG inferiore.

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